Venerdì 27 gennaio, la cerimonia al Parco “Ai Caduti nei Lager 1943-1945”, in via Madrid.
“Le parole che escono dal cuore entrano nel cuore”. Con questa massima, pronunciata in lingua ebraica, il Rabbino Capo di Ferrara Rav. Luciano Caro, ha voluto fare la premessa al suo intervento di ieri pomeriggio, dopo aver ascoltato attentamente le commoventi testimonianze dei ragazzi, che hanno animato con grande efficacia l’assemblea pubblica svolta ieri pomeriggio nella sala del Consiglio comunale.
“Le parole che ho sentito questa sera da parte di tutti, in particolare dai ragazzi, mi danno molta speranza e sono penetrate nel mio cuore”, ha proseguito il Rabbino Luciano Caro, che ha poi deciso di condividere una parte della sua storia personale con la persecuzione fatta ai danni della propria famiglia e i ricordi delle fughe fra le cascine. Immagini che in quel momento, da bambino, non riusciva a capire, ma che poi si sono palesate con la deportazione ad Auschwitz di suo padre. “Sono stato protetto dai miei genitori affinché non capissi ciò che accadeva, sofferenze che mi sono calate addosso dopo e mi perseguitano tuttora. Le malefatte compiute in quel periodo - ha precisato il Rabbino - non si sono esaurite nel 1945, ma si protraggono nelle generazioni successive, fino a un tempo che non sappiamo definire. ‘Zachor’ è una parola ebraica che significa ‘ricorda’. Un imperativo che ricorre nel testo biblico per ben 222 volte. Una parola che non è solo rievocazione di quello che è successo, ma ci chiede di attualizzare quello che è capitato nel passato e rimetterlo sempre in discussione. Questa continuità tra le generazioni è un antidoto contro la morte.”
Oltre al prezioso contributo degli studenti ,per le testimonianze che hanno animato l’assemblea pubblica del Consiglio comunale straordinario svolto ieri pomeriggio, a emozionare i tanti partecipanti presenti e i cittadini collegati in streaming da casa, sono stati anche gli approfondimenti storici dei relatori e la successiva condivisione espressa dai consiglieri di maggioranza e minoranza. Contribuiti che hanno reso l’evento, organizzato per il “Giorno della Memoria”, ancora più significativo e particolare.
Tra questi hanno catturato l’attenzione del pubblico anche le 4 storie italiane raccontate dalla storica Laura Fontana: Sara Gesses, morta ad Auschwitz nel 1944 all’età di 7 anni, Franco Cetrelli, morto a Mauthausen nel 1945 all’età di 15 anni; Ines Figini, operaia di Como perseguita, deportata per uno sciopero ad Auschwitz e poi sopravvissuta, e Lorenzo Perrone muratore che si trovava nella zona di Aushwitz per motivi di lavoro. Racconti che - sostiene la storica Responsabile dell’Attività di Educazione alla Memoria - “in qualche modo non fanno pari con la storia, nel senso che su 740 mila vittime italiane delle deportazioni, solo circa lo 0,1 % rappresenta, come sostiene Primo Levi, ‘una remota possibilità di bene’. Ma è proprio su quello 0,1 che è concentrata l’azione formativa dell’Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini.”
Interessante anche la lezione dello storico Riccardo Brizzi dell’università di Bologna, collegato in video da Lione, che ha fornito approfondimenti e spunti di riflessioni sulla “nuova categoria sociale” con cui voleva definirsi il fascismo, come tipo di totalitarismo. “Una rivoluzione antropologica in cui si è potuto formare il contesto storico culturale delle leggi razziali”. Il professore ha poi voluto toccare anche l’importante ruolo delle donne nelle guerre per le conquiste sociali di genere e il significato dello sport, inteso come leva di comunicazione del regime con un ruolo rilevante, funzionale alla propaganda e alla politica della razza.
Le attività organizzate per il”Giorno della Memoria continuano anche venerdì 27 gennaio 2023 alle ore 10.30, nel parco intitolato “Ai Caduti nei lager 1943-1945” sito lungo via Madrid (nei pressi di Fiabilandia), dove si svolgerà la commemorazione “in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”. Per commemorare questo tragico avvenimento l'Amministrazione Comunale di Rimini ha organizzato una cerimonia alla quale parteciperanno i rappresentanti dell'A.n.e.i. (associazione nazionale ex-militari internati) e delle associazioni combattentistiche e d'arma con le loro insegne e una rappresentanza del mondo scolastico riminese, rappresentata dagli studenti di due quinte della scuola primaria “Villaggio Nuovo”. Un momento solenne in cui sarà deposta una corona di alloro al monumento dedicato alle vittime dei Lager nazisti e di tutte le prigionie, alla presenza delle autorità civili e militari.
Gli altri eventi in programma sono
- giovedì 26 gennaio, ore 21 in Cineteca comunale “Bocche inutili”, la pellicola di Claudio Uberti con Margot Sikabonyi e Lorenza Indovina
- venerdì 27 gennaio, ore 21 al Teatro Galli , con replica sabato 28 gennaio 2023 ore 10.00 per le scuole “Il ritratto di Adele”, Regia Arturo Cannistrà Aulos – Compagnia Giovani Danzatori
- venerdì 3 febbraio, ore 10 al Teatro degli Atti, “E per questo resisto”, Flexus - Alessia Canducci, a cura di Alcantara Teatro