Ordine del Giorno presentato dai Consiglieri Comunali Donata De Nittis e Sonia Migani nella seduta del 14 luglio 2005 in ordine a: "Contro le stragi di Londra continuare a ribadire la necessità della convivenza in amicizia fra i popoli ".

Data di pubblicazione

Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 109 del 08/09/2005

IL CONSIGLIO COMUNALE

in seguito agli attentati che hanno colpito l’Inghilterra provocando una strage di innocenti nel cuore dell’Europa multietnica e multiculturale, di cui Londra è certamente l’esperienza più compiuta, manifesta il proprio orrore ed il proprio sconcerto per il gesto feroce di pochi fanatici che, con modalità dalle quali non è in alcun modo possibile difendersi, intendono colpire e distruggere le forme più alte di democrazia e di convivenza civile.

Ritiene

che la scelta di un bersaglio inerme e indifeso costituito dalla gente comune sia il segno più chiaro della barbarie che queste spaventose forme di estremismo hanno raggiunto, contro le quali solo una forte maturità e mobilitazione sociale può vincere, insieme con la strenua difesa delle libertà civili.

Condivide

a scelta di chi lucidamente non ha inteso raccogliere la sfida dei terroristi, astenendosi da dichiarazioni di “stato di guerra” o dall’emanazione di leggi speciali che produrrebbero solo l’effetto di far arretrare pesantemente i progressi e le libertà delle società democratiche, senza peraltro essere in grado di prevenire azioni così subdole e imprevedibili.

Ritiene

infatti che la circostanza che gli attentatori di Londra siano giovani e immigrati di “seconda generazione” debba far riflettere dolorosamente sul rischio di fallimento di una società che per ragioni politiche ed economiche non può che essere multietnica e che non può mancare l’obiettivo primario di una convivenza con pari dignità fra tutti i popoli che si spostano nel nostro pianeta.

Chiede

l Ministero dell’Interno di rafforzare la vigilanza e di promuovere una mirata e consapevole attività di intelligence, contro il rischio di attentati nel nostro Paese, e nello stesso tempo chiede ad ogni forma di governo, centrale e territoriale, e di organizzazione sociale, pubblica e privata, di aprire una profonda riflessione sulla necessità, ora improrogabile, di promuovere l’autentico scambio fra popoli, per sedimentare fra la gente una vera solidarietà e comportamenti di rispetto, di dialogo, di amicizia, di pace.

Perché ritiene che solo in questo modo, e non certo dichiarando una improbabile “guerra fra civiltà” sarà possibile isolare ogni forma di estremismo e sconfiggere la barbarie, da una parte, di chi vuole azzerare, in nome di una improponibile guerra di religione, secoli di conquiste civili e democratiche e dall’altra di chi calpesta i valori della pace, della fratellanza, della collaborazione e del rispetto dei “diversi” e dei più deboli attraverso le guerre e attraverso forme indiscriminate di aggressione, di sfruttamento umano e delle risorse.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:21