I film e la storia: cronache italiane

Un nuovo il ciclo di proiezioni avrà del Martedì avrà inizio l'8 novembre. Trenta film ripercorreranno la storia dell'Italia dal Risorgimento ad oggi.
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La cineteca, dopo il successo degli appuntamenti del “martedì”, apre la sua sala di proiezione anche il venerdì pomeriggio, con “I venerdì della cineteca”, che, a partire dall’8 novembre prossimo (ore 16) fino al 27 giugno del 2003, accompagneranno gli spettatori in un viaggio per “immagini e suoni” attraverso la storia d’Italia. Il cinema, sin dalla sua nascita, ha messo in scena la storia (e le storie) di popoli e Paesi diversi, scorrazzando con grande libertà nelle differenti epoche. Il cinema italiano, in particolare, ha posto grande attenzione alle vicende nazionali: prima e dopo l’Unità. Il ciclo di proiezioni 'I film e la storia: cronache italiane' narrerà la nostra storia, prendendo avvio dalle lotte risorgimentali, e culminando nelle vicende della globalizzazione. Da Allonsanfan dei fratelli Taviani, eccezionale affresco dell’Italia che sì avvia al Risorgimento, fino a Carlo Giuliani ragazzo di Francesca Comencini, dolente riflessione sui tragici fatti di Genova, scorrerano le immagini dell’Italia unita. Trenta film, alcuni dei quali autentici capolavori, suddivisi in quattro grandi capitoli: “Il risorgimento”, “Dalle lotte sociali di fine ottocento alla resistenza”, “Dalla ricostruzione al boom economico”, “Dalla contestazione alla globalizzazione”. Sarà possibile vedere 1860 di Blasetti, poderosa rappresentazione dell’epopea dei Mille, e Senso di Visconti, corrusco melodramma sulla terza guerra d’indipendenza inspirato alla lezione dei macchiaioli. I compagni di Mario Monicelli, commovente ricostruzione delle prime lotte operaie, e Il partigiano Johnny di Guido Chiesa, unica trasposizione cinematografica del potente romanzo omonimo di Beppe Fenoglio. Del perduto amore di Michele Placido, suggestivo episodio della battaglia per la scuola nel Meridione, e Il sorpasso film “manifesto” del boom economico. Nel nome del padre di Marco Bellocchio, graffiante apologo antiautoritario figlio del '68, e Ginger e Fred di Federico Fellini, amara parabola sull’Italia ai tempi della tv. E l’elenco continua. 'Dal cinema, dai film - sottolineano i curatori - non ci si può aspettare una ricostruzione storica fedele al dettaglio. I film non sono libri di storia. Sono racconti. Prodotti affabulati che, però, possono restituirci con “fedeltà” il clima e lo spirito di un’epoca.' L'Ufficio Stampa

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:21