Dichiarazione del Sindaco e della Giunta Comunale: 'La clamorosa reazione del Cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, cui gli organi d'informazione dedicano oggi ampio e giustificato spazio, testimonia in maniera inequivocabile il risalto che in Germania hanno avuto le recenti, incredibili, gratuite esternazioni del Sottosegretario al Turismo, Stefano Stefani. La vicenda appare dunque in tutta la sua gravità, con le negative conseguenze sui rapporti Italia - Germania che a loro volta rischiano di riverberarsi in maniera pesante su quello che da sempre è ben più di un formale legame diplomatico tra Stati. Soprattutto le città d'arte e le località turistiche nazionali, mete tradizionalmente prescelte dai visitatori provenienti dall'estero, conoscono bene la passione, l'attaccamento e l'amore dei cittadini tedeschi verso il nostro Paese. Sentimenti ricambiati incondizionatamente: ciò avviene tutti i giorni nella città di Rimini da oltre mezzo secolo. E' proprio per la stima e il rispetto che la nostra realtà nutre per gli ospiti che Rimini offre la propria collaborazione piena a ogni iniziativa locale, regionale e nazionale in grado di rappresentare i veri sentimenti di amicizia e considerazione del popolo italiano nei confronti del popolo tedesco e quindi di ricucire rapidamente la ferita aperta dalle parole- pericolosamente in libertà- di un esponente di Governo; parole che non trovano alcun riscontro nella storia della nostra città e del nostro Paese. Un esponente di Governo il quale, detto per inciso, ha tra i suoi compiti quello di rappresentare l'Italia alle più delicate iniziative istituzionali in campo turistico a livello nazionale e internazionale. Cosa dirà il Sottosegretario allorché si troverà a intervenire a una delle tante, importanti fiere dedicate all'accoglienza che si svolgono in Germania? L'Amministrazione Comunale di Rimini- e in questo senso sarebbe auspicabile che si associasse alla richiesta l'intero mondo economico cittadino- fa appello al senso di responsabilità dell'Esecutivo nazionale chiedendo che immediatamente venga riparato al danno fatto nei confronti della Germania, innanzitutto attraverso scuse chiare e ufficiali da parte del Governo italiano al popolo tedesco. Questa non è più e non solo una questione di promozione o d'immagine legata al turismo: è un fatto che rischia di cancellare tanti anni di rapporti tra due Nazioni, costruiti principalmente dai cittadini nel nome dell'amicizia, della fiducia reciproca, del vivere civilmente. Dal Governo ci aspettiamo dunque un formale atto di civiltà: lo deve alla Germania ma lo deve anche agli italiani.'