In relazione ad alcune notizie apparse quest'oggi sugli organi di stampa locali, l'Amministrazione Comunale precisa quanto segue: 'L'Amministrazione Comunale è stata ed è impegnata a realizzare un'area dedicata all'integrazione multietnica e al commercio equo-solidale. Tutto ciò con l'obiettivo preciso di promuovere azioni capaci di dare risposte positive all'inserimento nella realtà sociale, economica e culturale riminese dei cittadini extracomunitari regolarmente presenti in Italia. A dimostrazione di tale concreta volontà politico-amministrativa, l'Amministrazione Comunale ha previsto già in sede di approvazione del Bilancio 2003 un capitolo con risorse atte a 'concorrere ad una parte delle spese di allestimento delle strutture necessarie alla realizzazione del progetto' su un'area messa a disposizione dal Comune di Rimini. Così come convenuto nell'incontro del 20 marzo 2003, le associazioni degli immigrati- Forum e Consiglio- e le associazioni Pacha Mama e Arci si erano proposte in piena identità di vedute e collaborazione come ideatori e attuatori del progetto, individuando di comune accordo nella Pacha Mama il soggetto unico responsabile di tutte le iniziative. L'Amministrazione Comunale è sempre stata esplicita nel sostenere la necessità di una forte condivisione tra i soggetti coinvolti per l'attuazione del programma. Questo in considerazione di un aspetto inerente gli obiettivi di fondo del progetto: l'integrazione passa anche attraverso un deciso e concreto impegno nel sottrarre all'illegalità cittadini extracomunitari dediti alle vendita abusiva in spiaggia. L'Amministrazione Comunale vuole dunque sottolineare il valore di questa esperienza, che non può essere ridotta al 'mercatino', bensì alla valorizzazione e alla promozione di culture diverse. Alla luce di tutto questo, l'Amministrazione Comunale prende atto delle inedite posizioni pubbliche assunte dal Forum degli Immigrati, ritenendole- proprio in considerazione del suddetto percorso- immotivate e ingiustificate. Posizioni che soprattutto rischiano di rappresentare un sensibile ostacolo all'inserimento nella comunità riminese dei cittadini extracomunitari.'