Pubblichiamo il testo della lettera aperta inviata dal Sindaco Alberto Ravaioli al Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Dottoressa Letizia Moratti, e al Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia Romagna, Dottoressa Lucrezia Stellacci: 'La decisione unilaterale di cancellare la cena dei Ministri che si sarebbe dovuta tenere al Palazzo dell'Arengo nella serata di venerdì 3 ottobre rappresenta un immotivato sgarbo alla Città di Rimini. Non trovo altra espressione per definire questa scelta che non solo ritengo sbagliata nei tempi- ad appena 48 ore dall'avvenimento- e nei modi- non cercando un contatto diretto con alcun rappresentante della municipalità o della Provincia- , ma soprattutto nella sostanza visto che Comune di Rimini, Provincia di Rimini, Ufficio Territoriale del Governo e forze dell'ordine avevano portato avanti tutti i preparativi secondo quelli che erano gli accordi presi con il Ministero all'Istruzione e con la direzione dell'Ufficio Scolastico Regionale. Dalla seduta del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, svoltasi il 26 settembre, e dalle successive riunioni operative (l'ultima nella tarda mattinata di ieri!) non erano mai emersi dubbi da parte di chicchessia circa la possibilità di cancellare l'iniziativa ministeriale a Rimini. Anzi, il lavoro e la collaborazione tra responsabili della sicurezza e degli enti locali aveva portato a un'intesa responsabile e rispettosa anche con i cittadini e le realtà sociali e politiche che avevano espresso la legittima volontà di manifestare pacificamente il proprio dissenso. In questo modo si era riusciti a individuare le migliori modalità organizzative per permettere il regolare svolgimento, nella piena sicurezza di tutti, di una prestigiosa iniziativa di livello europeo per la quale Comune e Provincia di Rimini avevano lavorato da oltre un mese a questa parte con entusiasmo e di una partecipata occasione di confronto a un tema fondamentale per la vita di tutti come la scuola. Un convegno e un corteo in piazza Tre Martiri nei quali, civilmente e come in altre città d'Italia, si esprimono idee, opinioni e il legittimo diritto di critica non possono impaurire nessuno, tanto meno chi per ruolo quotidianamente deve sottoporre i propri progetti e programmi al giudizio della collettività. Per questo credo che la scelta di annullare in extremis la cena sia un errore e un torto al senso di ospitalità e di civiltà della Città di Rimini. Una spiegazione non fumosa ma sincera, seguita dall'ammissione di quello che senza dubbio è uno sbaglio, credo siano il minimo che i riminesi ora attendono da parte Vostra.'