Giovedì 5 febbraio 2004, Rimini, Teatro degli Atti, ore 21
Data di pubblicazione
Secondo appuntamento con le Meditazioni riminesi che ospitano, il 5 febbraio, eccezionalmente di giovedì, Ilvo Diamanti. Professore di Scienza Politica allUniversità di Urbino, al cui interno dirige il laboratorio di Studi Politici e Sociali, Diamanti affronterà il tema del Dopo la postpolitica, un tempo in cui diviene difficile non solo immaginare, ma 'immaginare di immaginare'. Il futuro.
NEXT. Next è adesso. Subito. Perché accadrà, non domani, ma perfino stasera. Se globalizzazione ha un significato, per gli individui, è proprio questo. Riduzione del tempo e dello spazio. Al punto da annichilire ogni possibile previsione. Tutto ciò che avviene ovunque può condizionare il mio piccolo mondo. Il mio privato. Oggi. E comunque mi emoziona, mi coinvolge.
Le torri gemelle che si sfaldano. Lintervento in Iraq. Ma anche i mille fuochi accesi in luoghi insospettabili. Timorest, la Cecenia, il Daghestan. E i mille morbi mitici, evocati a mille e mille miglia da noi. Lebola e la sars. Ci fanno sentire in pericolo. Minacciati. Il tempo. Si accorcia. E lattualità supera ogni profezia, per quanto iperbolica. La spinge nel passato. Per cui diviene difficile non solo immaginare, ma 'immaginare di immaginare'. Il futuro. E se ieri era importante investire, in vista di un domani (ritenuto) prevedibile, oggi conta essere flessibili. Per aderire alle pieghe di un presente infinito. Senza perdersi. (Da: La Repubblica - 31 dicembre 2003, Sillabario dellanno che verrà, Ilvo Diamanti)
Ilvo Diamanti è Professore di Scienza Politica all'Università di Urbino, al cui interno dirige il laboratorio di Studi Politici e Sociali.
Da molti anni tiene un corso di Sistemi Politici Comparati alla seconda università di Parigi Pantheon-Assas. I suoi interessi di studio si concentrano sui nuovi soggetti politici in Italia, sulla questione settentrionale e le fratture territoriali, il tema delle generazioni, lidentità e la cittadinanza in Europa.
Collabora, come editorialista e analista di fenomeni sociopolitici, al quotidiano 'Il Sole 24 Ore'.
Sul quotidiano 'la Repubblica' tratteggia 'Mappe' della politica e della società.
E' redattore della rivista 'Il Progetto'.
E' autore di numerosi studi sul rapporto fra società, economia e politica in Italia, fra cui:
La Lega: geografia, storia e sociologia di un nuovo soggetto politico, Roma, Donzelli, 1993;
Cultura e sviluppo: l'associazionismo nel Mezzogiorno, (in collaborazione con Francesco Ramella
e Carlo Trigilia), Catanzaro, Meridiana libri, 1995;
Il male del Nord: Lega, localismo, secessione, Roma, Donzelli, 1996;
Stanchi di miracoli: il sistema politico italiano in cerca di normalità, (in collaborazione con Marc Lazar) Milano, Guerini, 1997;
Politica all'italiana: la parabola delle riforme incompiute, Milano, Il Sole-24 ore, 2001;
Bianco, rosso, verde... e azzurro: mappe e colori dell'Italia politica, Bologna, Il Mulino, 2003;
Sulla questione giovanile ha pubblicato assieme a P. Allum 50-'80, vent'anni: due generazioni di giovani a confronto, Roma, Lavoro, 1986.
... Chi presagiva che il cambio di secolo e di millennio avrebbe prodotto svolte o almeno scosse sensibili, nel sistema politico italiano, è stato deluso... non si è invertita la propensione dei soggetti politici a ritirarsi dalla società... Parallelamente è cresciuto ancora il ruolo attribuito alla comunicazione mediatica, che i partiti e i leader usano come risposta e come alternativa al distacco dalla società, al risucchio delle persone nel loro spazio domestico, nel loro privato... I media sono diventati le sedi politiche istituzionali privilegiate... se vogliamo marcare l'anno politico che se ne va, potremmo definirlo l'Anno del Grande Fratello... la gente, così, assiste alla politica come spettacolo. Che diventa spettacolo della politica. Vede i protagonisti, tanto lontani nella realtà reale, 'normalizzati'. Con i loro piccoli vizi. Con le loro piccole abitudini... (Da: Politica all'italiana: la parabola delle riforme incompiute)