Tavola rotonda con MASSIMO CACCIARI, LUCIANO CANFORA E IVANO DIONIGI. Coordina ANTONIO GNOLI. Rimini, Teatro degli Atti, ore 21 Venerdì 26 marzo
Data di pubblicazione

Si chiude venerdì 26 marzo il sesto ciclo di “Meditazioni riminesi”, le pubbliche riflessioni che hanno visto autorevoli relatori avvicendarsi sul palco del Teatro degli Atti ad argomentare il loro punto di vista sul tema della Postpolitica? Pensieri sulla cosa pubblica. Sarà una tavola rotonda a concludere la rassegna: condotta da Antonio Gnoli, giornalista de 'la Repubblica', la discussione verterà su una domanda vagamente maliziosa, desunta dall’Ecclesiaste, Nil sub sole novum? Cui sono chiamati a rispondere Massimo Cacciari, filosofo e ordinario di Estetica presso l’Università San Raffaele di Milano, Luciano Canfora, ordinario di Filologia greca e latina presso l’Università di Bari e Ivano Dionigi, ordinario di Letteratura latina nell’Università di Bologna. “[8] Tutte le cose sono in travaglio e nessuno potrebbe spiegarne il motivo. Non si sazia l’occhio di guardare né mai l’orecchio è sazio di udire. [9] Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole. [10] C’è forse qualcosa di cui si possa dire: “gaurda questa è una novità?” Proprio questa è già stata nei secoli che ci hanno preceduto. [11] Non resta più ricordo degli antichi, ma neppure di coloro che saranno si conserverà memoria presso coloro che verranno in seguito”. (Ecclesiaste – Capitolo I – Prima parte, Prologo). Il filosofo di Duemilauno. Politica e futuro traccia una mappa per comprendere la complessità della globalizzazione senza rinunciare, nella rete della vita quotidiana, a pensarci criticamente nel sistema, capaci di non subirlo e di cambiarlo, mentre i due studiosi classicisti tentano di sciogliere l’interrogativo del titolo partendo dall’esperienza dei classici quale paradigma per indagare alcune situazioni attuali; dall’apparente contraddizione tra la scelta di vita e la filosofia di Seneca, alla figura di Ipazia, neoplatonica alessandrina, la cui figura è assunta a simbolo della filosofia in quanto tale, madre di ogni libertà: da quella speculativa, a quella concreta della vita, che troppo spesso ci volge a piegare l’esercizio del pensiero all’opportunità contestuale storica. Note biografiche Massimo Cacciari Su incarico di don Luigi Verzè ha fondato la Facoltà di Filosofia presso l'Università San Raffaele di Milano, del cui Comitato Ordinatore è Presidente e dove insegna in qualità di Professore Ordinario di Estetica. La sua ricerca si è, soprattutto nella sua prima fase, concentrata sul problema della critica contemporanea dell'idealismo classico tedesco e sulla cultura viennese del primo Novecento. Nel corso degli anni '80 è andato approfondendo la presenza della cultura ebraica nella filosofia contemporanea europea, in relazione al dibattito teologico-filosofico. Queste ricerche si sono concluse con una vasta opera di riconsiderazione complessiva dei rapporti tra la filosofia contemporanea e la tradizione metafisica classica che ha portato alla pubblicazione di Dell'Inizio, Milano, 1990. Negli ultimi anni la sua ricerca ha riguardato in particolare il nesso tra filosofia e politica nella storia europea come testimoniano: L'arcipelago, Milano, 1977 e Geo-filosofia dell'Europa, Milano, 2003. Fra le altre sue pubblicazioni ricordiamo: Dopo l'autunno caldo ristrutturazione e analisi di classe, Padova, Marsilio, 1973; Piano economico e composizione di classe: il dibattito sull'industrializzazione e lo scontro politico durante la NEP, Milano, Feltrinelli, 1975; Pensiero negativo e razionalizzazione, Venezia, Marsilio, 1978; Dallo Steinhof: Prospettive viennesi del primo Novecento, Milano, Adelphi, 1980; Krisis: saggio sulla crisi del pensiero negativo da Nietzsche a Wittgenstein, Milano, Feltrinelli, 1982; L'angelo necessario, Milano, Adelphi, 1998; Icone della legge, Milano, Adelphi, 2002; Adolf Loos e il suo angelo, Milano, Electa, 2002. Luciano Canfora E' ordinario di Filologia greca e latina presso l’Università di Bari. Ha insegnato anche: Papirologia, Letteratura latina, Storia greca e romana. Fa parte del comitato scientifico della “Society of Classical Tradition” di Boston, della Fondazione Istituto Gramsci di Roma. Dirige la rivista “Quaderni di storia” e la collana di testi “La città antica”. Fa parte del comitato direttivo di “Historia y critica” (Santiago, Spagna). Si è occupato della trasmissione dei testi e di politica e cultura del XX secolo: in tale campo rientrano ad esempio Togliatti e i dilemmi della politica, Bari, Laterza, 1989; Tucidide continuato, Padova, Antenore, 1970; Analogia e storia: l'uso politico dei paradigmi storici, Milano, Il Saggiatore, 1982. I suoi studi si indirizzano soprattutto su problemi di storia antica, letteratura greca e romana, storia della tradizione, storia degli studi classici. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo: Ideologie del classicismo, Torino, Einaudi, 1980; Vita di Lucrezio, Palermo, Sellerio, 1993; Ellenismo, Roma, Laterza, 1995; Il viaggio di Aristea, Roma, Laterza, 1996; La biblioteca scomparsa, Palermo, Sellerio, 2000; Storia della letteratura greca, Roma, Laterza, 2001; Critica della retorica democratica, Roma, Laterza, 2002; Il copista come autore, Palermo, Sellerio, 2002. Numerose pubblicazioni sono state tradotte in paesi stranieri, quali USA, Francia , Inghilterra, Germania, Grecia, Olanda, Brasile, Spagna, Repubblica Ceca. Ivano Dionigi Dal 1997 ricopre la cattedra di Letteratura Latina nell’Università di Bologna, dove è anche Direttore del Dipartimento di Filologia Classica, Membro del Consiglio di Amministrazione. Ha fondato e dirige il Centro Studi 'La permanenza del classico'. L'attività di ricerca ha inizialmente perseguito interessi concettuali, estendendosi anche all'ambito del greco e del pensiero cristiano, quindi l'attenzione si è progressivamente incentrata sul fatto linguistico e critico-testuale. L'esegesi del testo nei suoi vari aspetti è stata prevalente negli anni Ottanta, durante i quali, parallelamente all'interesse per i modelli letterari e le matrici di pensiero, Ivano Dionigi ha atteso all'edizione critica con commento del De otio di Seneca e al commento del De rerum natura di Lucrezio. La ricerca degli ultimi anni attraverso alcuni autori privilegiati (Lucrezio, Orazio, Seneca) pone l'accento sulla fortuna degli autori classici nelle letterature occidentali, in particolare in quella italiana. Tra le sue opere ricordiamo: Lucrezio: le parole e le cose, Bologna, Pàtron, 1992; Verba et res: morfosintassi e lessico del latino: teoria ed esercizi, (in collaborazione con Luca Morisi, Elisabetta Riganti), Roma, Laterza, 1997; Verba et res. Libro di versioni, (in collaborazione con Luca Morisi, Elisabetta Riganti), Roma, Laterza, 1998; Di fronte ai classici: a colloquio con i greci e i latini, Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 2002; Trilogia latina: il male, la natura, il destino, Bologna, FuoriThema, 2002; Tre infiniti: il divino, l'anima, l'amore, Bologna, FuoriThema, 2003. Antonio Gnoli E’ giornalista della pagina culturale de “la Repubblica”. Ha pubblicato I prossimi titani. Conversazioni con Ernst Jünger (Adelphi, Milano, 1996); La nostalgia dello Spazio (Bompiani, Milano)

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:17