I giovani di Rimini e la percezione del desiderio, del futuro e della morte

L'Assessore Vitali: 'Quello che emerge con evidenza dai risultati del questionario è da una parte la buona tenuta del tessuto familiare e sociale cittadino in ordine alla crescita e alla percezione esterna degli adolescenti ma dall'altra la presenza di situazioni spia di disagio che devono obbligatoriamente diventare il terreno su cui si confronta la capacità della comunità riminese a una loro normalizzazione'
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'Morte', 'Futuro', 'Desiderio' sono le tre parole chiave sulle quali è stato costruito il questionario, parte integrante del progetto di Educazione Familiare 2003, ideato e organizzato dall'Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Rimini e curato dal professor Vittorino Andreoli. Dopo la realizzazione di una speciale campagna pubblicitaria e la produzione di una videocassetta intitolata 'Io fumavi'- corollario della serie di incontri, dibattiti e discussioni portate avanti a Rimini nelle famiglie, gli insegnanti e gli educatori tra il 2002 e lo scorso anno- tocca ora alla presentazione del sondaggio appositamente creato per i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni e oltre, appartenenti ad alcune classi degli istituti scolastici e a gruppi parrocchiali e educativi. Tale questionario- le cui domande riflettono sui termini fondamentali del progetto- è stato attivato non solo perché strumento di analisi qualitativa ma anche come motore di riflessione all'interno dei nuclei familiari e delle istituzioni educative. Anonimo, composto da due parti distinte, al rilevamento hanno risposto 241 ragazzi frequentanti gli istituti scolastici riminesi e 173 genitori. In via sperimentale un analogo questionario è stato sottoposto a 230 insegnanti di scuola materna e a 250 genitori di bambini frequentanti la scuola materna. Per rendere più semplice l'elaborazione dei dati, le risposte fornite dai giovani sono state suddivise per fasce d'età (11-15, 16-18, oltre i 18 anni) e così pure le risposte fornite dai genitori sono state suddivise secondo la fascia d'età di appartenenza del figlio. Di seguito vengono riportati i macro risultati del questionario, distinti per le tre parole chiave. La percezione del DESIDERIO tra i ragazzi Il desiderio è la capacità che ciascuno di noi ha di pensarsi diverso da come è ora. E' dunque un confronto tra come siamo e come vorremmo essere. La quota pressoché totalitaria dei ragazzi che percepiscono desideri appare del tutto sovrapponibile nelle prime due fasce di età: 94,16% per 11-18 anni e 96,47% per 16-18 anni. Lieve flessione- 84,21%- per gli over 18. Alla domanda 'Ritieni che il tuo desiderio più grande sia un desiderio realizzabile?' risponde positivamente l'80,29% degli appartenenti alla prima fascia di età, il 65,88% degli appartenenti alla seconda e il 68,42% degli appartenenti alla terza. Alla domanda 'I tuoi desideri sono molto diversi dai tuoi coetanei? Sono dunque originali?' le risposte graduate fra un minimo di 1 (corrispondente alla modalità 'per nulla') e un massimo di 6 (corrispondente all'indicazione 'molto originali') si distribuiscono prevalentemente sui punti 3- 4- 5. In allegato viene presentato il prospetto completo delle risposte alla domanda 'Qual è il tuo desiderio più grande?' La percezione del FUTURO tra i ragazzi La prima domanda verte su quanto i giovani pensano al loro futuro: nella scala tra 1 (corrispondente a 'mai') e 6 (associato a 'sempre') le risposte prevalenti si concentrano sui punti 4 e 5. Importante sottolineare come la maggioranza dei ragazzi che hanno risposto alla ricerca dichiari di non avere ancora maturato progetti precisi per il futuro: 54,74% per la fascia 11-15 anni, 51,76% per la fascia 16-18 anni e 36,84% per gli oltre 18 anni). Le aspettative per il domani, colte dal quesito 'Pensi che il tuo futuro sarà negativo… positivo?' sembrano indicare atteggiamenti più fiduciosi in quanto la maggior parte delle risposte per le tre fasce di età si concentra maggiormente sui punti 4- 5- 6. Alla domanda 'Quanto ti impegni per realizzare i tuoi progetti?' la percentuale massima di risposta della prima fascia di età occupa il punto 5 (33,58%) mentre per le altre due occupa il punto 4 (rispettivamente 28,24% e 31,58%).Non si riscontrano particolari divergenze tra fasce di età sulle risposte affermative alla domanda 'Ha degli obiettivi per le età successive all'attuale adolescenza?': 68,61% per la prima, 72,94% per la seconda e 68,42% per la terza. La minoranza che dichiara di non avere progetti specifici indica come motivazione principale il fatto di 'non avere le idee chiare'. La percezione della MORTE tra i ragazzi Sul tema della percezione della morte si rileva una certa convergenza di valutazioni delle tre fasce d'età all'affermazione 'Si dice che viviamo in una società che ha paura e non vuole sentire parlare della morte. Sei d'accordo?: 59,12% per i giovani tra gli 11 e i 15 anni, 58.82% per i giovani tra i 16 e i 18 anni e 68,42% per gli over 18. Alla domanda 'Pensi alla morte?' le risposte sono distribuite su tutti i punti della scala che va da 'mai' a 'sempre' con la percentuale più alta concentrata per la prima fascia al punto 4 (23,36%), per la seconda fascia al punto 3 (27,6%) e per la terza fascia al punto 2 (36,84%). Sulle sensazioni che suscita nei ragazzi l'evocazione della morte ('mi fa paura', 'sono indifferente', 'la accetto serenamente', 'altro') tutte e tre le fasce rispondono per la maggioranza- con percentuali del 48,91%, 42,35% e 31,58%- 'mi fa paura'. Alla domanda 'Come si è formata in te un'idea sulla morte?' fra le possibili risposte indicate- 'ho rischiato personalmente di morire', 'ho vissuto il lutto per la morte di una persona cara', 'l'ho vista in televisione', 'altro'- la maggioranza dei giovani appartenenti alle tre fasce di età afferma che si è formata un'idea a causa di un lutto. Alla domanda 'Ci sono persone che adottano condotte rischiose per la propria vita. Tu rischi?' la risposta 'no' è unanime per tutte e tre le fasce di età (82,02%, 70,59%, 68,42%). Si nota una percentuale più alta di risposta 'sì' per l'età compresa tra i 16 e i 18 anni. A 'Ti piace rischiare?' le risposte sono distribuite su tutti i punti della scala che va da 'no, mai' a 'sì spesso' con percentuali più alte sui punti 1- 2- 3. Anche le risposte alla domanda 'Il rischio ti fa paura?', articolata nelle sei modalità che oscillano da 1 'per niente' a 6 'molto' sono distribuite su tutta la scala, però mentre per la prima fascia di età la percentuale maggiore (27,01%) è sul punto 4, per la seconda (24,71%) è sul punto 2, per la terza (36,84%) è sul punto 5. L'opinione dei genitori Il questionario ripropone nella forma e nei contenuti i medesimi argomenti affrontati con i figli. Sono state proposte ai genitori le stesse domande inerenti le percezioni del desiderio, del futuro e della morte, avendo cura di chiedere loro una risposta centrata sul proprio figlio. 1) La percezione del desiderio I genitori dei ragazzi delle tre fasce di età sono d'accordo con la definizione iniziale del desiderio e nella quasi totalità dei casi che il figlio percepisca dei desideri (96%, 93,33%, 100%). Alla domanda 'Crede che i desideri di suo figlio/a siano molto diversi da quelli dei suoi coetanei? Sono dunque originali?' nella scala che va da 1 'per nulla' a 6 'molto originali', il maggior numero di risposte si colloca al punto 4 (30%, 28,33%, 50%). A 'Immagina che sua figlio/a pensi spesso ai suoi desideri?' i genitori delle prime due fasce distribuiscono su tutta la scala le loro risposte con percentuale maggiore sul punto 4 (26%, 26,67%) mentre le risposte dei genitori della terza fascia coprono unicamente i punti 4- 5- 6 con percentuale maggiore sul punto 6. (50%). La percentuale più alta dei genitori dichiara di conoscere il desiderio più grande del figlio/a e ritiene sia realizzabile. 2) La percezione del futuro La maggioranza dei genitori delle tre fasce dichiara che il proprio figlio pensa al suo futuro (87%, 91,67%, 100%) però mentre per i familiari della prima e seconda fascia la frequenza di tale pensiero si colloca sui punti intermedi (3- 4), quelli della terza fascia concentrano il 75% delle risposte al punto 5. La scala era graduata da 'quasi mai' (1) a 'sempre' (6). Tutti i genitori affermano che il figlio ha individuato progetti precisi per il futuro (44%, 51,6%, 75%). Si è poi cercato di capire quali pensieri e convinzioni il genitore attribuisca al figlio in merito a questa percezione e se ritenga che egli sia fiducioso e ottimista. Per le prime due fasce il futuro dei loro figli, considerati i punti della scala in cui sono collocate principalmente le risposte, appare 'positivo', 'piacevole' e 'interessante'. I genitori della terza fascia collocano la loro risposta al punto 5 (50%) della scala da 1 (negativo) a 6 (positivo). L'impegno dei figli per realizzare i propri progetti è decisamente collocato verso il 'molto' per i genitori delle prime due fasce. Tutti i genitori sono concordi nell'affermare che 'i loro figli hanno obiettivi per le età successive all'attuale adolescenza' (75%, 83,3%, 100%). Alla domanda circa la coerenza delle scelte del figlio con gli obiettivi che si pone, nella scala da 'per niente' a 'molto', i genitori della fascia 11-15 rispondono occupando in maniera quasi equivalente i punti 1 e 5. I genitori della seconda fascia per il 31,67% indicano come risposta il punto 5 mentre i genitori dei ragazzi oltre i 18 anni posizionano decisamente la loro risposta al punto 6 (75%). 3) La percezione della morte Alla domanda 'Secondo lei cosa suscita in lui la morte?', i genitori delle prime due fasce d'età scelgono 'gli fa paura' (46%, 61,67%), quelli della terza fascia indicano con percentuali identiche (25%) tutte le alternative. Netta la risposta alla domanda in cui si chiede se il figlio abbia mai rischiato di morire: 'mai' nel 76%, 85% e 50%. Un altro dato piuttosto ottimista emerge alla domanda in cui si chiede al genitore se ritiene che il figlio adotti comportamenti rischiosi per se stesso. La risposta è 'no' (98%, 90%, 100%). Mentre alla domanda 'Crede che a suo figlio/a piaccia rischiare?', in una scala di valutazione che va da 1 'no, mai' a 6 'sì, spesso', i genitori della prima fascia rispondono per il 52% 'no, mai', i genitori della seconda indicano come risposta il punto 2 (48,33%) e i genitori della terza fascia distribuiscono con identiche percentuali (25%) le loro risposte sui punti 1- 2- 4- 6. Indagine sulla percezione dei bambini di età compresa fra 3 e 6 anni All'interno del progetto di Educazione familiare, il professor Andreoli ha proposto un lavoro di ricerca sperimentale da rivolgere ai bambini di età compresa fra i 3 e i 6 anni. A portare avanti questo rilevamento rispetto alla percezione delle parole 'morte, futuro, desiderio' sono stati gli insegnanti i quali hanno coinvolto anche i genitori dei bambini. A) La percezione del desiderio La prima domanda su questo tema è stata 'Riesce a esprimere il proprio volere?'. In una scala che va da 1 'mai' a 6 'sempre', gli insegnanti hanno concentrato la percentuale massima di risposta al punto 5 (32,17%) mentre i genitori per il 49,6% hanno scelto il punto 6. Alla domanda 'Rinuncia a ciò che vuole?', sia gli insegnanti che i genitori rispondono 'con fatica' (rispettivamente 64,35%, 80%). Allo stesso modo sia gli insegnanti che i genitori rispondono che i bambini fanno 'una buona distinzione tra i due mondi reale e fantastico' (73,91%, 79,6%). Per quanto riguarda la presenza di aggressività, per gli insegnanti le risposte 'sì' e 'no' si equivalgono mentre per i genitori prevale il 'sì' con un'aggressività rivolta in prevalenza 'verso gli altri'. La presenza o meno del senso di colpa, su una scala che va da 'assente' a 'fortissimo', viene indicato come presente. B) La percezione del futuro Sia gli insegnanti che i genitori sono concordi nel definire i bambini fiduciosi (83,48%, 87,6%), non dominati dalla paura (77,83%, 77,2%) e non dominati dal sospetto (72,17%, 80%). C) La percezione della morte Per quanto riguarda l'atteggiamento nei confronti del pericolo, sia gli insegnanti che i genitori giudicano il senso del pericolo in difetto (47,39%, 46,4%). Alla domanda 'Come reagisce di fronte alla sparizione di un oggetto?' su una scala che va da 1 'non la avverte' a 6 'la ricerca intensamente', gli insegnanti e i genitori distribuiscono in quasi identica maniera le loro risposte sui punti 3- 4- 5- 6. La stessa distribuzione di risposte si rileva anche alla domanda 'Come reagisce di fronte alla sparizione di una persona?' con percentuali maggiori di risposte per gli insegnanti al punto 5 della scala (28,26%) e per i genitori al punto 4 (32,4%). 'Per la prima volta si discute di una tematica fondamentale della nostra società quale l'universo giovanile attraverso uno strumento scientifico e non semplici opinioni- dichiara l'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Rimini, Stefano Vitali-. Quello che emerge con evidenza dai risultati del questionario è da una parte la buona tenuta del tessuto familiare e sociale cittadino in ordine alla crescita e alla percezione esterna degli adolescenti ma dall'altra la presenza di situazioni spia di disagio che devono obbligatoriamente diventare il terreno su cui si confronta la capacità della comunità riminese a una loro normalizzazione. Si misura infatti su questa parte la vera solidità e i margini di crescita della famiglia, della scuola e di tutte le istituzioni che hanno un ruolo nell'educazione dei giovani. Per quanto riguarda il ruolo del Comune di Rimini ribadisco quanto ho detto in occasione della presentazione del progetto del professor Andreoli: continueremo a proporre iniziative e azioni precise in grado di coinvolgere l'intera città con il fine di trovare soluzioni ai problemi. A cominciare dall'importanza di riflettere e discutere. Con il progetto di educazione familiare crediamo in questo senso di avere posto un elemento fondamentale e imprescindibile per qualsiasi altra discussione futura.'

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:17