Data di pubblicazione
Torna martedì 10 agosto alle ore 21,30, nella suggestiva cornice del giardino interno del Museo, l’appuntamento con Sere d’estate al Museo. La serata del 10 agosto è dedicata a un incontro con Francesco Paolo Campione, docente di Antropologia culturale all'Università degli Studi dell'Insubria (Como e Varese), sul tema Il sublime turbamento. Uno sguardo antropologico sull’iniziazione sessuale. Sublime è ciò che giunge al più alto grado di un dato oggetto. E -in modo molto concreto- tutti quelli fra di noi che, almeno una volta nella vita, si sono innamorati e hanno goduto dell'esperienza erotica, sanno che nulla, come la sessualità, nelle sue diverse manifestazioni, sia in grado di dare maggiore consapevolezza emotiva dell'irresistibile potenza della natura umana. Ancor più dell'arte, la sessualità è capace d'indurre all'estasi sensoria; nella più parte dei casi -c'è da dire- in aperto conflitto con la lettura razionale delle cose. Si tratta naturalmente di una consapevolezza antica come l'uomo che ha creato, sia da un punto di vista psicologico, sia da un punto di vista culturale, una serie di fenomeni che hanno a che vedere con l'accesso alla condizione post-puberale. Così, sia nelle società semplici, sia nelle società complesse, il menarca e il pubarca sono stati associati a un periodo d'intensa formazione per apprendere, generalmente sotto la guida di adulti esperti, le norme culturali collettivamente condivise. A seconda delle circostanze, naturalmente, la preparazione ha avuto (e ha ancora), forme e durate assai diverse: dalla catechesi di Santa Romana Chiesa ai lunghi periodi di segregazione ai limiti della comunità, così comuni fra i popoli nativi dell'America, dell'Africa e dell'Oceania. Alla fine di tali periodi, comunque, un rito segna il passaggio da una condizione a un'altra, con l'inevitabile corollario del superamento di prove fisiche o psicologiche, più o meno cruente, dall'omosessualità ritualizzata dei Marind-anim, alla prima visita al casino che tanta parte ha ancora nei ricordi dei nostri settantenni. La post-modernità non ha certo modificato i bisogni e i desideri profondi dell'uomo e delle culture e, ancor oggi, una buona parte del tempo dei ragazzi è spesa per divenire progressivamente in grado di sostenere gli stati di alterazione psichica provocati dai fatti emotivi della sessualità. I tempi, i luoghi e gli attori dell'iniziazione sono -naturalmente- quelli del nostro quotidiano. I padrini, le madrine e i professionisti del rito sono stati rimpiazzati dalla scuola e dalle icone della comunicazione di massa, mentre alla capanna di esclusione del villaggio amazzonico e alla casa parrocchiale sono subentrati gli stadi, le discoteche e le seconde case fuori stagione. Ma immutato, profondamente immutato, è rimasto soprattutto il fisiologico turbamento di diventare uomo e donna. L’ingresso è libero. In caso di mal tempo la manifestazione si terrà nella Sala del Giudizio.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:16