Il Comune di Rimini ha un nuovo statuto comunale

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Il Comune di Rimini ha un nuovo statuto comunale. Ieri sera, infatti, Il Consiglio Comunale ha approvato, con il voto favorevole di tutto il Consiglio e la sola astensione del consigliere Renzi, la sesta revisione dello statuto comunale che recepisce e fa proprie le ultime disposizioni normative. Approvato pure, questa volta col voto negativo di Renzi e quello favorevole di tutti i consiglieri, ”il Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale”, al secondo punto dell’ordine dei lavori, che sono proseguiti con i seguenti esiti: “ Impatto del D.L. n. 168 del 12/07/2004 sui bilanci comunali - Atto d’indirizzo”. Approvato all’unanimità (i consiglieri di minoranza hanno nell’occasione abbandonato l’aula, così come è avvenuto per la discussione e votazione dell’Ordine del Giorno presentato dai Consiglieri Bellocchi Marco, Fabi Franco Giuseppe, Gambuti Pier Paolo, Vitale Vittoria Eugenia in ordine a: 'Le ripercussioni sulla finanza locale della manovra correttiva dei conti pubblici' , al punto 20 dell’ordine del giorno che ha riportato il medesimo voto. Approvata dalla maggioranza, contraria Forza Italia, astenuti AN e Verdi la “Disdetta della convenzione con la Cooperativa Lavoratori del Mare relativa al conferimento di esercizio per il commercio di vendita all'ingrosso dei prodotti ittici nel mercato ittico all'ingrosso di Via F.lli Leurini”. Approvata anche, con l’astensione di minoranza e Verdi, “l’Individuazione d’area urbana ai fini di valorizzazione commerciale e richiesta di attribuzione di titolo di proprietà per l'accesso ai finanziamenti di cui alle Leggi Regionali 10.12.1997 n. 41 e 05.07.1999 n. 14 - Anno 2004 Prima della sospensione della seduta e del rinvio dei punti all’ordine del giorno non trattati, il Consiglio ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno per la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta su cui si sono astenuti il consigliere Gambuti, di Rifondazione comunista, e il Presidente del Consiglio Cesare Mangianti. IL CONSIGLIO COMUNALE DI RIMINI Preso atto che le aggressioni terroristiche alle donne e ai bambini segnano una svolta drammatica, in un quadro internazionale già difficilissimo e ora travolto da una spirale di violenza indiscriminata rivolta all'umanità tutta. Atteso che La nostra concittadina Simona Pari, insieme a Simona Torretta e i loro colleghi iracheni, è stata rapita. Le due operatrici umanitarie sono rimaste tra i pochi in Iraq, in quanto donne fortemente impegnate in favore di una popolazione straziata e bisognosa di tutto. donne coraggiose che si battono per la difesa dei diritti negati, soprattutto quelli dei bambini e delle donne, per affermare principi in cui fermamente credono: i principi della pace, della solidarietà, della giustizia, della integrazioni fra popoli e culture differenti, dell'autentica fratellanza. Ribadito che le due donne italiane erano in Iraq per fare cose semplici e fondamentali: aiutare donne e bambini a ritrovare la normalità negata dalla guerra, dalla dittatura, da anni di embargo, dal terrorismo, da una guerriglia permanente e feroce in cui l'intera nazione, già così provata, si trova oggi dopo una guerra non ancora finita; Affermato che Simona Pari e Simona Torretta appartengono alla parte più sana della nostra società, che sono loro, e tutti quelli come loro, che dobbiamo coltivare, ascoltare, imitare, amare. Sono loro che dobbiamo proteggere. In un contesto che appare senza sbocco, nel teatro di una tragedia umanitaria senza precedenti, le due giovani donne hanno rischiato loro stessa vita per una società migliore, non dominata dagli interessi economici. Atteso che Oggi dobbiamo seriamente interrogarci su come uscire da questa barbarie, su come recuperare la dignità negata, quella dei popoli disperati e oppressi dalle guerra e dal terrorismo, ma soprattutto su come recuperare la nostra umanità. Premesso quanto sopra il Consiglio Comunale di Rimini Chiede di liberare le donne della pace, di liberare tutti gli ostaggi, che Simona e Simona siano restituite presto alle loro famiglie, alle loro madri, forti come le loro figlie. Chiede al nostro governo di non lasciare nulla di intentato per giungere alla liberazione delle due cittadine italiane. Chiede la ferma condanna di ogni terrorismo e la fine del bombardamenti in Iraq, che hanno di fatto determinato una recrudescenza della violenza che oggi è incompatibile con qualsiasi dialogo. Impegna il Sindaco di avviare ogni possibile contato con il governo fino alla liberazione degli ostaggi, di avviare un impegno fortissimo per consolidare una profonda autentica cultura della pace, dell'affermazione e della difesa dei diritti nelle nostre città e nel nostro territorio. Auspica l'affermazione di una cultura di convenienza civile, di amicizia, di fratellanza, di solidarietà, di integrazione fra i popoli. Si stringe Con affetto e partecipazione alla famiglia di Simona Pari e alle famiglie degli altri operatori umanitari rapiti come lei in Iraq.”

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:16