'Simona, una liberazione che è di tutti'

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Pubblichiamo la traccia dell’intervento che il Sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli, leggerà questa sera in piazza Cavour durante la manifestazione ‘Bentornata Simona, Rimini ti abbraccia’ “Diciannove giorni fa, pur sommersi dall’angoscia, in questa stessa piazza ci eravamo dati un appuntamento. Non sapevamo quando ma nei nostri cuori continuava a restare accesa la luce della speranza, la speranza che fossero liberate Simona Pari e Simona Torretta, le due donne della pace. Tre settimane dopo eccoci qui a fare festa, una parola questa per lunghi, cupi, anche drammatici giorni, impronunciabile a Rimini. Allegria, gioia, soddisfazione, contentezza si confondono in un’ondata di emozione collettiva che sta travolgendo tutto il Paese; un sentimento spontaneo fondato straordinariamente su una unità di intenti e non su una divisione. Simona Pari è stata liberata e Rimini la abbraccia; una conclusione meravigliosa ottenuta investendo sul dialogo, sulla diplomazia e sulla capacità di smantellare silenziosamente e pazientemente il muro dello scontro. In questo senso con la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta ha davvero vinto la speranza di un mondo migliore: a nessuno è sfuggito che per la prima volta i popoli e le comunità religiose islamiche abbiano fattivamente collaborato affinché si giungesse a un positivo epilogo della vicenda. Credo che tutto ciò sia da annoverare tra i fatti storici di una avventura che, anche sul piano iconografico, resterà lungamente impressa nella memoria collettiva italiana e non solo. I visi delle due Simone dopo la liberazione, lanciati ieri sera dalle tivù del mondo intero, rappresentano davvero un messaggio di fiducia universale; un messaggio che quest’oggi ci ha fatto vivere e lavorare con più serenità e, forse, maggiore consapevolezza di un ruolo- il nostro- comunque decisivo. La perigliosa vicenda delle due ragazze ha permesso infatti, anche a Rimini, di riflettere profondamente e collettivamente su valori come la pace, la solidarietà, l’aiuto alle persone e ai popoli che soffrono, la compassione, la volontà di impegnarsi e rischiare personalmente per gli altri, la compattezza di una comunità. Accade raramente ma questa volta è successo, la nostra città farà tesoro e non dimenticherà questo insegnamento, che deve realmente tornare a permeare il quotidiano. Diciannove giorni fa, durante una serata rischiarata da tremila fiaccole accese, avevamo detto che, il giorno in cui fossimo tornati a riabbracciare Simona Pari e Simona Torretta, non avremmo avuto remore nel ringraziare pubblicamente gli artefici del successo. Lo faccio con piacere perché nella storia di questo Paese non capita tanto spesso di potere dire che hanno contribuito davvero tutti a quello che non è azzardato definire un miracolo: il Governo Italiano, l’opposizione, i Governi dei Paesi esteri, la diplomazia, le organizzazioni sindacali, le associazioni del volontariato, le comunità religiose comprese quelle islamiche, gli organi d’informazione. E mai come stavolta possiamo affermare che un sorriso- quello di Simona Pari e dell’amica Simona Torretta- sia il sorriso di tutti, senza distinzioni. Prima di concludere voglio sottolineare un aspetto: siamo felici per l’esito di questa vicenda ma non possiamo dimenticare le tante vittime- anche italiane- della guerra, del terrorismo e della violenza. Oggi, con Simona a casa, dobbiamo ripartire da quei valori dei quali adesso siamo tornati a imparare che non si può fare a meno; il nostro compito è di non mettere in soffitta queste margherite di pace ma semmai di alimentarle ogni giorno con impegno e passione. Gioiamo per le due Simone ma nello stesso tempo non dobbiamo dimenticare le tragedie e il dolore che continuano a scaturire dalla guerra e dalla violenza. Bentornata Simona, Rimini ti abbraccia. Le donne della pace sono state liberate: altre persone attendono di essere liberate. Grazie”

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:16