Presentato stamane il progetto esecutivo di restauro del Teatro Galli
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E' stato presentato questa mattina, nella Sala del Giudizio dei Musei comunali, il progetto esecutivo per il restauro del Teatro Galli, commissionato dalle soprintendenze regionali e redatto dall'architetto Pierluigi Cervellati. 'L’obiettivo di mandato di questa Amministrazione Comunale - ha ricordato il Sindaco Alberto Ravaioli nella sua introduzione - era quello di arrivare a un progetto condiviso dalla città per ciò che riguarda il restauro del Teatro Galli. Questo commissionato dal Ministero e dalle Soprintendenze è il progetto che portiamo avanti per una serie di ragioni che provo a sintetizzare: 1) Sul rispetto dell’idea teatrale del Poletti v’è stata e v’è una chiara convergenza della comunità riminese. Un’idea peraltro che rispetta le indicazioni contenute nel programma di mandato di questa Amministrazione Comunale; 2) Una volta varata l’operazione Auditorium - legata come sapete al nuovo Palacongressi nell’area della Vecchia Fiera - passano in second’ordine alcune considerazioni su capienze e posti in strutture culturali (avremo Auditorium, Teatro Novelli e Teatro degli Atti) e emerge preponderante l’esigenza oserei dire ‘inerente l’identità’ di colmare una ferita aperta nel cuore della città; 3) L’impegno del Ministero ai Beni Culturali che ha varato e pagato per intero il progetto che viene oggi presentato, un progetto la cui realizzazione ha peraltro un costo sensibilmente inferiore al progetto Natalini Ripeto - ha proseguito il Sindaco - l’intenzione di questa Amministrazione Comunale è di portare avanti il progetto illustrato quest’oggi. Ma voglio essere chiaro: dovrà essere un atto di Consiglio Comunale a sancire- spero entro breve tempo- questa operazione sia sotto l’aspetto delle risorse (un tema che affronterò tra un momento) che quello giuridico- amministrativo. Mi soffermo un attimo su quest’ultimo punto: la Legge 20/94 sul controllo della contabilità pubblica riconosce l’insindacabilità delle scelte discrezionali dell’Ente (così come significative sentenze della Corte dei Conti hanno sancito), tenendo conto dei vantaggi conseguiti dall’amministrazione e dalla comunità. Dunque, rispetto al progetto esecutivo Natalini, non vi sono a mio avviso dubbi di sorta circa la legittimità di questa nuova proposta. Comunque l’atto consiliare avrà tutti gli elementi necessari per supportare questa scelta. Capitolo risorse che s’intreccia a filo doppio con le considerazioni fatte sinora. Ricapitolando, il progetto presentato quest’oggi è stato completamente pagato dagli organismi ministeriali, senza l’esborso di un centesimo da parte del Comune di Rimini il quale, se realizzerà l’operazione, non dovrà tirare fuori un soldo dalla tasca per l’iter progettuale. Servono ora le risorse per la realizzazione del teatro. Presumibilmente si tratta di una cifra intorno ai 18 milioni di euro, lontana comunque da quelle ipotizzate alcuni anni fa per il progetto vincitore del concorso di idee bandito dall’Amministrazione Comunale. E’ una spesa importante e onerosa ma credo di interpretare lo stato d’animo di tutte le componenti cittadine se dico che essa è necessaria. Le motivazioni sono facilmente comprensibili e sono legate alle dinamiche culturali, sociali, economiche, turistiche, d’immagine e d’identità di Rimini. Una città che ha saputo mettere in piedi un imponente programma di recupero dei propri contenitori culturali e proprio per questo ora ha bisogno di confrontarsi con l’ultima e più grande sfida: il Galli. Le risorse economiche dunque, ovvero i 18 milioni di euro per la realizzazione del progetto. Beh, fermo restando che l’Amministrazione Comunale farà (e metterà) la sua parte per un’operazione strategica di questo genere, io individuo nel Ministero che ha dato il via alla cosa e a cascata nel Governo italiano il principale soggetto finanziatore o stimolatore di finanziamenti per il restauro del Galli. Credo che questo possa essere assunto come impegno non solo d’onore o rispondente a logiche geoterritoriali ma anche realmente e terribilmente serio per qualsiasi Governo e per qualsiasi schieramento politico. Detto questo, mi aspetto che la parte privata riminese sia coinvolta attivamente in tale operazione. Soprattutto quei soggetti che negli anni scorsi più di una volta avevano espresso anche pubblicamente l’intenzione di dare una mano per riavere il teatro di Rimini. La Rimini Teatro spa è un po’ il cardine di questo discorso: dovrà essere capace di catalizzare gli interessi e le risorse di tutti coloro i quali per 60 anni hanno sognato, chiamato, invocato la riapertura del Galli.' LA SCHEDA TECNICA MISURE E CARATTERISTICHE DELLA SALA E DEL PALCOSCENICO La sala ed il palcoscenico sono parte integrante di un fabbricato che ha complessivamente una superficie coperta di circa mq. 2800 e una altezza massima in gronda rispettivamente di mt. 20,26 circa e 24,93 (per la parte centrale), comprendente n. 6 livelli (le quote si riferiscono al relativo livello stradale): 1. PIANO SOTTOPALCO (quota media - 0,25) 2. FOYER (quota + 1,13) 3. PIANO PLATEA (quota media + 1,60) comprendente camerini a quota + 1,35 4. PALCOSCENICO (quota variabile tra +2,50 e + 3,11) 5. PRIMO ORDINE PALCHI n. 23 palchi, servizi igienici (quota + 4,15) 6. SECONDO ORDINE PALCHI, n. 23 palchi, servizi igienici (quota + 8,80) 7. TERZO ORDINE PALCHI, n. 23 palchi, servizi igienici (quota + 12,37) 8. LOGGIONE (quota + 16,20) comprendente oltre la gradonata n. 8 palchi barcaccia, il loggione, servizi igienici 9. SALA DEI PITTORI o grande sala del sottotetto (quota + 22,16), nell'area di scena: 10. I° Livello CAMERINI E PALCOSCENICO (quota + 3,11); 11. II° Livello CAMERINI (quota + 6,15); 12. Ballatoio 1 (quota + 8,57) al quale l'accesso è consentito solo al personale addetto. 13. III° Livello CAMERINI (quota + 10,76) 14. IV° Livello CAMERINI e BALLATOIO 2 (quota + 15,37) al quale l'accesso è consentito solo al personale addetto. 15. GRATICCIATO DI SCENA (quota + 24,79) al quale l'accesso è consentito solo al personale addetto. · Tre sono le entrate uscite dal foyer - nel rispetto sia dei lavori inerenti il restauro di questa parte del teatro, sia del progetto realizzato, sia infine dello stato di fatto al 1943 - di cui un'entrata uscita è in funzione dei portatori di handicap. Queste tre entrate uscite immettono: nel corridoio ambulacro di accesso alla platea, ai due ascensori e alle simmetriche 'scale vinciane' · Due le uscite di sicurezza dalla platea in diretto collegamento con Via Poletti e Piazza Malatesta. · Altre due uscite di sicurezza - sempre su via Via Poletti e Piazza Malatesta - in corrispondenza delle scale vinciane poste in simmetria al posto delle scalette preesistenti. Il teatro dispone di n. 8 scale. · Due semicircolari esistenti, monumentali, situate nel foyer, non prese in considerazione nel calcolo relativo al sistema delle vie di uscita, pur contribuendo in parte alla sicurezza globale del teatro. · Nuove due scale di sicurezza laterali - nello spazio preesistente - a 'doppia elica': in un unico vano si incrociano due scale indipendenti l'una dall'altra (larghezza 120 cm.) che collegano i vari piani in modo alterno. Il loggione è collegato al 2° ordine e alla platea. Così, il 3° ordine è collegato al 1° e alla platea. Si evita pertanto di dover calcolare la larghezza totale delle vie d'uscita sommando i due piani consecutivi come previsto dalle Regole Tecniche. Per ogni piano si considera il massimo della capacità di deflusso ammessa. · Altre due scale laterali - sempre larghe 120 cm - sono a servizio del loggione e del sottotetto. (Al loggione si accede anche dalle scale monumentali e dalle scale a elica). Su queste scale non sono previsti accessi dagli altri ordini dei palchi, ma vengono utilizzate per lo sgombero dei camerini e degli orchestrali. La zona del palcoscenico è servita da altre due scale - sempre della larghezza di due moduli (120 cm) che permettono il deflusso dal graticcio, dei camerini e del palcoscenico direttamente all'esterno. I camerini a livello della platea e in diretto collegamento fra loro, mediante il palcoscenico, sono 12 con relativi servizi (6 da parte a parte per un totale di superfici utile netta di circa 150 mq). Quelli ubicati alla fine del palcoscenico - posti su 4 piani - sono 8 di oltre 21 metri quadri netti ciascuno per un totale di circa 170 mq. In totale la superficie per i camerini somma 320 mq. A cui si deve aggiungere la grande sala del sottotetto. La sala del sottotetto detta anche 'Sala dei Pittori' perché in origine era funzionale alla predisposizione delle scenografie, è funzionale a molti usi (anche come sala prova, sala per coro o corpo di ballo, per prove orchestrali ecc.). Misura 500 mq. Si accede direttamente dalle scale e dagli ascensori prima descritti. Il palcoscenico è profondo ml 20,80 (quota variabile tra + 2,50 e + 3,11) Ed è largo fra i due pilastrate ml 22,17 Altezza fino al graticcio - misurato bordo palcoscenico - ml 22,40 Le sedute della platea sono 262, i posti sono distribuiti in quattro settori di (massimo) 9 file con numero massimo di 10 posti per fila. Sono previsti due posti per portatori di handicap. Le sedute del 1° ordine sono 136, distribuiti in 23 palchi Le sedute del 2° ordine sono 130, distribuiti in 23 palchi Le sedute del 3° ordine sono 96, distribuiti in 23 palchi Le sedute del loggione sono 176, comprendenti 8 palchi barcaccia. Tutte le sedute sono singole e (al di fuori dei palchi barcaccia) sono posti su due gradonate lignee. Per un totale di 800 sedute, che possono diventare 864 nel caso che si occupi con apposita pedana a scomparsa il golfo mistico.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:15