GIOVANNI JERVIS Rimini, Teatro degli Atti – 18 marzo, ore 21 In apertura CARBONIO14evoluzioni presenta: moto da luogo
Data di pubblicazione
Le “divagazioni” proposte dalla settima edizione di Meditazioni riminesi dedicate “Alle origini” si concludono, venerdì 18 marzo, con una memoria rivolta ai cinquant’anni dalla pubblicazione, negli Stati Uniti, di Eros e civiltà di Herbert Marcuse, un manuale di culto nel mondo giovanile intorno al ’68 e ai connessi ideali di liberazione individuale e collettiva. Un ritorno al mito, dunque, per il finale di un ciclo apertosi con il racconto della Teogonia di Esiodo, al quale ci condurrà Giovanni Jervis, ordinario di Psicologia dinamica nella 1. Facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma. Nel clima controculturale e libertario dei primi anni ‘60, fu merito di Herbert Marcuse il sostenere l’ipotesi che Freud sia stato troppo pessimista, e che nella società occidentale persiste oggi un eccesso non necessario di repressione delle spontanee spinte istintuali dell’individuo. A distanza di ottant’anni dalla teoria sociale di Freud e a cinquanta dalla correzione ad essa proposta da Marcuse, le nostre conoscenze sui fondamenti della socialità sono mutate per merito di biologi, psicologi, economisti. I cambiamenti sociali e politici e molte nuove acquisizioni ci permettono dunque di valutare meglio sia l’ipotesi di Freud sia quella di Marcuse. In apertura di serata, sarà tuttavia una performance di danza intitolata moto da luogo a cura di Carbonio14, a introdurci al tema delle ̎origini̎: cinque sezioni non narrative compiute sul piano dello svolgimento e, quindi, autosufficienti, interpretate da Rosita Mariani, Marta Melucci e Francesca Telli sulle musiche originali di Igor Sciavolino. L’idea di partenza è il corpo: corpo che contiene in sé già tutto, il seme di ogni movimento, il tempo, lo spazio, le leggi della natura; è la prima unità di misura del mondo e un veicolo di trasformazione, si trasforma a sua volta, risuona delle esperienze e delle emozioni. Il corpo conserva impressa nelle sue cellule una storia non scritta, che riguarda la propria vicenda personale, l’infanzia, la famiglia, ma che contiene anche parti di un DNA collettivo riferito ad un vissuto antropologico e ad un altro ancora più profondo e primordiale, che ci parla di quando eravamo scimmie, pesci, alberi, stelle marine, batteri… I brandelli di queste storie sono già tutti lì, insieme ai simboli, agli archetipi, ai miti: come archeologi si deve solo scavare per farne emergere via via gli strati più nascosti. La scatola del palcoscenico è dunque la lente di ingrandimento che permette ai “reperti” di trasformarsi di nuovo, per riflettersi negli occhi di chi guarda. Cenni biografici Giovanni Jervis, nato a Firenze nel 1933, è ordinario di Psicologia dinamica nella 1. Facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma. Ha conseguito la laurea in Medicina a Firenze nel 1957, e la specializzazione in Neurologia e Psichiatria a Roma nel 1960. Allievo di Ernesto De Martino, dal 1959 al 1963 ha collaborato con l’etnologo in ricerche sul tarantismo pugliese e sul tema culturale e psicopatologico della fine del mondo. Si è impegnato nella riforma dell’assistenza psichiatrica pubblica prima a Gorizia, con Franco Basaglia (1966-69) poi a Reggio Emilia fino al 1977. E’ stato, negli anni Sessanta, membro del consiglio editoriale della casa editrice Einaudi e in seguito consulente per la Feltrinelli e la Garzanti. Dal 1960 le aree principali della sua ricerca sono state due: la psichiatria (e psicologia) sociale e i fondamenti delle teorie psicoanalitiche. Fra le pubblicazioni, l’introduzione alla edizione italiana del saggio di Herbert Marcuse, Eros e civiltà (Einaudi, 1964, 2001); Manuale critico di psichiatria, Milano, Feltrinelli 1975; Presenza e identità, Milano, Garzanti 1984; La psicoanalisi come esercizio critico, Milano, Garzanti 1989; Fondamenti di psicologia dinamica, Milano, Feltrinelli 1993; Sopravvivere al Millennio, Milano, Garzanti 1995; La conquista dell’ identità, Milano, Feltrinelli 1998. Più recentemente: Prime lezioni di psicologia, Roma-Bari, Laterza, 20003; Psicologia dinamica, Bologna, Il mulino, 2001; La depressione, Bologna, Il mulino, 2002; Individualismo e cooperazione, Roma-Bari, Laterza 2002. CARBONIO14evoluzioni è una compagnia di danza milanese di recente formazione. La coreografa Rosita Mariani conduce da tempo una ricerca sui temi della memoria del corpo e le origini del movimento. Dall’incontro con le danzatrici Marta Melucci e Francesca Telli nasce l’idea di moto da luogo, frammenti coreografici che come scatole dei ricordi si aprono per rivelare un’indagine profonda sul tema della provenienza, come individui e come esseri facenti parte di questa specie. Il corpo, prima unità di misura del mondo e veicolo di trasformazione, smuove attraverso la danza tali memorie e racconta la sua storia, la nostra. L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Rimini e organizzata dalla Biblioteca Civica Gambalunga con il patrocinio della Provincia di Rimini e dell’Istituto italiano per gli studi filosofici. Il ciclo è riconosciuto quale occasione di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado da parte dell’Ufficio scolastico provinciale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica. La partecipazione è gratuita. Ai frequentanti che lo richiederanno sarà rilasciato attestato di partecipazione.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:15