Il Giorno della Memoria: le iniziative del Comune di Rimini

L’Amministrazione Comunale di Rimini promuove in occasione del Giorno della memoria un’azione di sensibilizzazione sui temi della dignità della persona, del valore della vita e della pace.
Data di pubblicazione

L’Amministrazione Comunale di Rimini, impegnata da oltre 40 anni in ambito di educazione alla memoria, da tempo promuove in occasione del Giorno della memoria, attorno alla Shoah, un’azione di sensibilizzazione sui temi della dignità della persona, del valore della vita e della pace.

Caratteristica fondante dell’attività di educazione alla memoria, avviata dal Comune in stretta collaborazione con il mondo scolastico, è l’attenzione per la formazione storica e didattica di insegnanti e studenti, ma anche una lettura ad ampio raggio della Shoah che consenta l’indagine anche di altri fenomeni di persecuzione e di genocidio.

Con la collaborazione dell’Istituto per la Storia della Resistenza di Rimini e con la Fondazione Fellini, è stato avviato dall’inizio dell’anno scolastico un duplice percorso di approfondimento, articolato su due segmenti diversi: uno legato al rapporto tra cinema e memoria e uno dedicato alla storiografia più recente.

Filo conduttore del progetto, intitolato Questioni di razza. Dall’eugenetica allo sterminio”, è l’indagine del rapporto tra politiche razziste e persecuzioni, collegando la storia del Terzo Reich a un contesto più ampio. La discriminazione e l’eliminazione dei disabili in Germania, il rapporto tra nazismo e omosessualità, la diffusione in Europa e in Germania dell’eugenetica - scienza che postulava il miglioramento della razza umana attraverso la sua selezione interna -, le vicende dei bambini nati nei Lebensborn dalle unioni tra uomini delle SS e donne scelte razzialmente tra le tedesche, le norvegesi, le francesi o le olandesi saranno alcuni dei temi che verranno dibattuti.

Cinema e teatro - due mezzi di rappresentazione, di grande immediatezza e di impatto emotivo sullo spettatore - possono offrire un importante contributo alla trasmissione della memoria della Shoah.

Per il teatro sono stati scelti due lavori di grande impegno e interesse: Tiergartenstrasse 4. Un giardino per Ofelia della Compagnia dell’Argine (29 gennaio ore 21 Teatro degli Atti, in replica per le scuole il 30 gennaio alle ore 11) mette in scena, attraverso il dialogo intenso e coinvolgente tra due donne, il dramma dello sterminio dei disabili che in Germania ha preceduto quello degli ebrei. Il lavoro di Pietro Floridia scava a fondo nel rapporto che oppone Ofelia, la ragazza poco intelligente, vittima del piano di eliminazione dei malati mentali a Gertrud, efficiente infermiera nazista, indagando quell’opacità che rende sfumato il confine tra bene e male, tra colpa e innocenza (Gertrud ha dei dubbi, si interroga su cosa sia giusto fare, vorrebbe sottrarsi al suo compito, Ofelia vuole decidere da sola come e quando vivere e morire). Lasciami andare madre è il noto e apprezzato lavoro che la regista Lina Wertmüller ha tratto dal romanzo omonimo di Helga Schneider e che mettono in scena per il Teatro Eliseo due grandi interpreti del teatro italiano: Roberto Herlitzka e Milena Vukotic, rispettivamente madre e figlia in un impossibile dialogo che scava nel passato della Germania nazista e dei suoi crimini.

                Ricca la proposta cinematografica: s'inizia martedì 24 (e in replica mercoledì 25) alle ore 8.30 al cinema Corso, con La rosa bianca - Sophie Scholl  di Marc Rothemund (Germania 2005). Il film, la cui proiezione è riservata alle scuole e su prenotazione (Fondazione Federico Fellini, 0541.50085), racconta il coraggio di una studentessa tedesca che insieme a pochi altri osò opporsi al regime nazista. Dopo Rosenstrasse e La caduta la conferma della tendenza del cinema tedesco più recente ad interrogarsi sul passato. Da martedì 24 a venerdì 27 al mattino in Cineteca, sempre riservata alle scuole e su prenotazione (Paolo Pagliarani, fax 0541.786646) la rassegna "Genocidi sconosciuti o dimenticati": dall'eccidio del popolo armeno, con Ararat di Atom Egoyan (Canada 2002), all'ambiguità dell'atteggiamento del Vaticano verso il nazismo, con Amen di Costa-Gavras (Francia 2002), all'indifferenza della comunità internazionale nei confronti degli orrori dei conflitti etnici degli anni novanta in Bosnia, con Benvenuti a Sarajevo di Michael Winterbottom (Gran Bretagna 1997) e in Ruanda con Hotel Rwanda di Terry George (Gran Bretagna 2004).Ancora in Cineteca martedì 24 gennaio, ma alle ore 16.00, Elisa Galeati introduce Shoah di Claude Lanzmann (Francia 1985).  Il documentario, risultato di 10 anni di lavoro e di rigorosa ricerca storica, costituisce un'opera fondamentale della cinematografia e della storiografia dello sterminio. Per la durata (circa 9 ore) la proiezione, per la prima volta in versione integrale a Rimini, sarà articolata su 3 giornate: dopo martedì, anche mercoledì 25 e giovedì 26, sempre alle 16.00. Venerdì 27 gennaio, alle ore 17.00 in Cineteca, lo storico Pierre Sorlin interviene su forme e implicazioni della messa in scena della Shoah. Un'occasione rara per ascoltare uno dei più autorevoli studiosi contemporanei, tra i primi a riconoscere anche al film di finzione la dignità di fonte storiografica. Un incontro, quello con lo storico francese, che si ripeterà, sempre venerdì 27 in Cineteca ma alle ore 21.00, per l'introduzione di The Maelstrom - A Family Chronicle di Péter Forgàcs (Olanda 1997). Un'introduzione sotto forma di conversazione con il regista ungherese che attraverso il recupero e il montaggio di pellicole amatoriali ricostruisce la storia del novecento. Il film in programma assembla immagini girate in Olanda tra il 1933 e il 1942 dai Peeremboom, poi deportati ad Auschwitz, con filmini della famiglia di Seyss-Inquart, commissario nazista. La versione, sottotitolata in italiano, proviene dall'Archivio filmico della memoria familiare dell'associazione Home Movies di Bologna. Ultimo appuntamento, sempre in Cineteca, sabato 28 alle ore 21.30 (in replica domenica 29 gennaio alle ore 16.30 e 21.30 e mercoledì 1 febbraio alle ore 21.30), con Ogni cosa è illuminata di Liev Schreiber (Usa 2005).  Il film, tratto dal romanzo omonimo di Jonathan Safran Foer, racconta il viaggio di un ragazzo americano nei luoghi d'infanzia del nonno scampato all'Olocausto. E' una riflessione, ironica e amara insieme, sulla necessità del ricordo nella coscienza delle generazioni più giovani. 

Diversificare gli sguardi e le riflessioni sulla Shoah, allargando l’indagine ai diversi aspetti della deportazione e alle diverse identità delle vittime significa anche dar voce agli ultimi testimoni. Quest’anno saranno invitati a Rimini Liliana Segre (23 febbraio, Cineteca Comunale ore 15), che fu deportata ad Auschwitz a 13 anni come ebrea italiana e Helga Schneider (7 marzo, Teatro Novelli ore 17), celebre scrittrice tedesca, nata e vissuta da bambina nella Germania di Hitler e che fu abbandonata in tenera età dalla propria madre, fanatica nazista che scelse di arruolarsi fra le SS donne, svolgendo anche il compito di sorvegliante ad Auschwitz. Due donne agli antipodi, certo, vittime entrambe del nazismo, che hanno vissuto da bambine un’esperienza umana di profonda sofferenza, ma che sono state capaci di rielaborare il dolore,  trasformando l’orrore vissuto in parole di pace.

Fino ad aprile viene promosso un programma denso di appuntamenti (seminari, conferenze, testimonianze, spettacoli, film, viaggio-studio), aperto a tutti, studenti e non, con modalità diverse.

Tutte le informazioni sul sito www.comune.rimini.it o contattando il Servizio Relazioni Esterne tel. 0541 704203 704209, Cineteca Comunale tel. 0541 704302.

I dati personali pubblicati sono riutilizzabili solo alle condizioni previste dalla direttiva comunitaria 2003/98/CE e dal d.lgs. 36/2006

Comune di Rimini
Piazza Cavour 27 - 47921 Rimini
Tel. +39 0541 704111
PEC protocollo.generale@pec.comune.rimini.it 
P.iva 00304260409

URP - UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO - FRONT OFFICE
Piazza Cavour 29 - 47921 Rimini
Tel. +39 0541 704704
Email: urp@comune.rimini.it

 

Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:14