Il Sindaco Alberto Ravaioli e la Giunta comunale hanno deciso di assegnare il Sigismondo d’Oro per l’anno 2006, la prestigiosa onorificenza cittadina, alla scrittrice Carla Ravaioli e al Ceis, Centro educativo Italo – Svizzero, che quest’anno festeggia il 60° anniversario della fondazione.
Carla Ravaioli è nata a Rimini, laureata in lettere all’Università di Bologna, ha vissuto a Milano dal 1956 al 1970, per poi trasferirsi a Roma dove tuttora risiede.
La condizione della donna è il problema di cui maggiormente si è occupata, sia come giornalista, lavorando per “Il Giorno”, “L’Europeo”, “Il Messaggero”, “La Repubblica”, “il manifesto” e per la Rai-tv, sia come saggista, pubblicando tra l’altro “La donna contro se stessa” (1968, 2° edizione 1977), “Maschio per obbligo” (1973, 2° ed. 1979), “La questione femminile – Intervista col PCI” (1976, tradotto in tedesco e in greco), e collaborando a riviste quali “Tempi moderni”, “La critica sociologica”, “Quaderni Piacentini”, “Rinascita”.
In seguito ha allargato la sua riflessione all’intero modello socioeconomico soprattutto in rapporto alle questioni ambientali, pubblicando tra l’altro “Il quanto e il quale – La cultura del mutamento” (1982), “Tempo da vendere, tempo da usare” (1986), “Il pianeta degli economisti – Ovvero l’economia contro il pianeta” (1992, tradotto in inglese), “La crescita fredda” (1995), “Un mondo diverso è necessario” (2002). Ha svolto inoltre seminari e corsi a contratto in diverse università italiane.
Il Ceis, Centro educativo Italo – Svizzero, nasce a Rimini all’indomani della seconda Guerra mondiale. A seguito della richiesta di aiuto inviata dagli amministratori riminesi, il "Dono svizzero per le vittime di guerra" e il "Soccorso Operaio Svizzero" sottopongono alla città di Rimini varie proposte. Alla fine si opta per la creazione di un Centro Sociale, un centro di assistenza ai sinistrati e una scuola materna.
Inviata dal "Soccorso Operaio Svizzero", nel dicembre del '45, giunge a Rimini Margherita Zoebeli, organizzatrice e direttrice dei lavori che, nel giro di pochi mesi, portano alla creazione di un vero e proprio villaggio, dotato di una scuola materna con 150 posti, di una Casa dei Ragazzi per 20 orfani civili e di guerra e di un Centro Socio-assistenziale (con docce pubbliche, mensa, distribuzione di mobili, laboratori per cucire, lavanderia pubblica, ecc.).