“Nell’ambito dell’articolata questione cosiddetta delle aree in fregio al lungomare, va precisato per dovere di cronaca che circa un anno fa il Tribunale di Rimini ha depositato due sentenze di primo grado riguardanti singoli contenziosi tra Comune di Rimini e soggetti privati che riconoscono all’Ente pubblico la proprietà delle aree. In modo opposto aveva deciso in alcune cause precedenti.
Ciò a testimoniare che non si ha a che fare con una generica problematica ‘aree in fregio’ ma che la valutazione dell’autorità giudicante si incentra su ogni specifica situazione.
Va rimarcato con forza come il Comune agisca unicamente e con convinzione per tutelare il patrimonio pubblico, facendo valere le proprie ragioni sempre in primo grado, e riservandosi dopo l’esito della prima sentenza di valutare se sussistano le condizioni giuridiche per proseguire l’azione nelle successive sedi e nei diversi gradi di giudizio.
Nel 1998 l’Amministrazione Comunale di Rimini avanzò una proposta di risoluzione del contenzioso che fu ritenuta idonea e quindi accolta dalla maggioranza degli interessati, ma non dalla totalità. Nel 2000 alcuni dei privati che l’avevano rifiutata proposero a loro volta una risoluzione meno impegnativa economicamente.
L’Ente pubblico allora non ritenne opportuno trattare, avendo ancora in corso le prime transazioni. Sarebbe stato, infatti, poco equo nei confronti di coloro che avevano già accolto la proposta dell’Amministrazione Comunale che si andava in quel momento perfezionando.
L’Amministrazione Comunale di Rimini continua in ogni caso ad essere disponibile a individuare con i privati eventuali soluzioni bonarie ai contenziosi; percorso quest’ultimo che è stato adottato in diversi altri casi. Ad oggi infatti solo 19 delle 66 aree sono oggetto di contenziosi, che- si ribadisce- potranno avere esiti giudiziari diversi poiché ogni singolo caso ha proprie peculiari specificità.
Per quanto riguarda l’ultima vicenda balzata all’attenzione della politica e della stampa sono in corso delle attente verifiche tese ad accertare lo svolgimento dei fatti e le ripercussioni sull’interesse pubblico. Qualora si evidenziassero errori e/o responsabilità che abbiano provocato danni all’Ente, come è nostro dovere, agiremo di conseguenza nei confronti dei responsabili.”