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Pur avendo come pietra di paragone un anno particolarmente soddisfacente come il 2006- dodici mesi in cui è apparsa evidente la ripresa del comparto turistico nostrano attraverso un + 4,3% negli arrivi e un + 3,5% nelle presenze-, nel primo scorcio dellanno in corso si sono avuti numeri in progressivo aumento, con punte rimarchevoli nei mesi di febbraio e maggio.
Complessivamente gli arrivi totali nei cinque mesi considerati si attestano su un + 4,5% rispetto al 2006. Si tratta in tutto di 436.704 unità, grazie alle quali si registra un incremento sul versante del turismo italiano (+ 2,7%) che straniero (+ 11,2%). Va detto che lelemento estero incide su quello totale per una quota finalmente superiore al 22%; ciò grazie alla crescita dellospite tedesco (+ 8,3%), di quello svizzero (+ 14,5%) e in generale di quello dellest europeo (es. Russia + 29%).
Particolarmente fortunato il mese di maggio (+ 15%) e febbraio (+ 7,8%); marzo sostanzialmente omologo al 2006 e aprile in leggerissima contrazione per gli arrivi, anche se con un aumento nelle presenze (+ 0,8%).
Passando a questultime, il dato complessivo si attesta su un + 0,6%, frutto soprattutto della crescita degli stranieri (+ 5,4%). Incremento che vede come suo punto di forza lattività dellaeroporto di Rimini ora collegato con prezzi accessibili con 27 città europee e che punta al raggiungimento a fine anno dei 470mila passeggeri.
Pur con tutte le cautele del caso, tali statistiche danno sostanza a positività e mettono in rilievo alcune criticità sulle quali, come sistema Rimini, si deve lavorare.
Innanzitutto sta diventando consolidato il numero in crescita del segmento estero, anche su mercati- uno su tutti, la Germania- che negli ultimi anni ci avevano penalizzato. Si conferma poi il traino inarrestabile del turismo fieristico nei mesi invernali, così come lanticipo della stagione già a primavera grazie al fenomeno dei week end; il fatto che il dato degli arrivi sia superiore a quello delle presenze è un chiaro segnale di tutto ciò. Altra conferma: il valore, in termini non solo percettivi ma anche di indotto economico, della politica dei grandi eventi che di fatto a Rimini si protrae da primavera a Capodanno.
Tra le questioni sulle quali lavorare cè sicuramente la diminuzione della forbice percentuale tra arrivi e presenze attraverso la realizzazione dei progetti innovativi orientati a migliorare la dotazione dei servizi e la qualità urbana. In più le azioni costanti sui mercati esteri, concentrandosi particolarmente sullEuropa centrale, sulla Scandinavia e sullEst.