Innanzitutto non cè alcun regalo agli operatori del mercato, né di 5 milioni di euro né di un centesimo.
Lacquisizione dellarea ex Inam è formalmente indicata e prevista dal 1999 nel Piano Regolatore vigente, in quanto parte del programma di riqualificazione del centro storico che ha nella valorizzazione del patrimonio storico/artistico/ambientale una delle sue chiavi.
Una volta recuperata, quellarea (oggi, con ogni evidenza, incongrua rispetto al suggestivo contesto e skyline) andrà a corrispondere anche visivamente al percorso storico che da piazza Malatesta arriva al Ponte di Tiberio.
Ciò, ribadisco, a esclusiva funzione e servizio della collettività e non per ospitare una, dieci, trenta, cento bancarelle, di troppo nelloperazione fossato.
E la stessa, medesima impostazione seguita per il recupero dellex area Sartini, lì attigua; in quel caso abbiamo regalato soldi agli automobilisti, visto che vi insiste un parcheggio, oppure abbiamo ridato un senso (estetico, architettonico) più compiuto e filologicamente corretto a quella zona e, in generale, alla città?
Ciò per dire che il recupero del fossato del castello malatestiano, con conseguente riorganizzazione del mercato ambulante, è completamente altra cosa rispetto alloperazione sul fabbricato di proprietà dellAzienda Usl. Peraltro, mentre questultima partita dovrà essere definita e gestita nel medio periodo (diciamo, entro il mandato), i lavori per il ripristino del fossato verranno avviati già nei prossimi mesi, credo con somma soddisfazione di tutti.
Non si possono confondere le due questioni, miscelando impropriamente indicazioni vincolanti di Piano regolatore e interventi immediati di riorganizzazione mercatale. In queste azioni il guadagno è di Rimini e non di una categoria o un gruppo ristretto di cittadini.
Riavere il fossato a breve, quindi ripristinare il camminamento storico abbattendo palazzi che lì centrano come i cavoli a merenda, potenziare i servizi, mantenere il mercato in centro, credo sia una prospettiva convincente per chiunque. Soprattutto mi pare palese e inconfutabile il pubblico interesse. E per questo che la cosa non va svilita con interpretazioni del tutto fuori luogo e fuori posto. Qui nessuno regala ad alcuno: è la città a regalare a se stessa un disegno migliore.
Mi permetto di aggiungere un elemento: ritengo estremamente soddisfacente lesito dellassemblea degli ambulanti, così come la loro decisione finale. Checché ne pensino i falchi per i quali il Comune dovrebbe procedere a colpi di anatemi, barricate, ultimatum, gesti gladiatori, tali complesse operazioni- che mettono in gioco centinaia di persone e pluridecennali abitudini di una città- vanno costruite, ricercando, se non il consenso, quantomeno una visione complessiva di fondo. Il fatto che ciò sia avvenuto rappresenta un bel segnale e un buon viatico per lesito delle operazioni.