Come si evince dal titolo, il bando conseguente è mirato allinclusione, considerato il deterrente più efficace contro lemarginazione e lo scivolamento in fenomeni di degrado e, talvolta, di conseguente criminalità della popolazione migrante. Il Bando prevede cinque aree di intervento, sottoarticolate in diverse tipologie di azioni, ma due sole destinate agli enti locali come soggetti promotori: il sostegno allaccesso allalloggio e la valorizzazione delle seconde generazioni. La complessità di stesura del bando e la limitata disponibilità di tempo (45 giorni dalla sua pubblicazione sulla G.U.) hanno permesso al Comune di Rimini di aderire al progetto nazionale di ARCI, di cui partner è la Provincia di Rimini, per quel che riguarda le seconde generazioni e convinto a focalizzare lattenzione sul sostegno allaccesso allalloggio. Ciò ha consentito di presentare un progetto rispondente alle esigenze del territorio riminese, innovativo e rispondente al modo di intendere il fenomeno migratorio come strutturale e, quindi, che abbisogna di interventi altrettanti non emergenziali.
Il progetto che vede ladesione della Provincia, è stato presentato in partenariato con lAzienda Casa Emilia Romagna e si avvale per la sua realizzazione della collaborazione dellassociazione di Volontariato Madonna della Carità, ente giuridico-amministrativo della Caritas Diocesana di Rimini.
Il progetto si pone lobiettivo di reperire soluzioni abitative di medio periodo, che a differenza di quelle di prima accoglienza, tese a dare soluzioni allemergenza, possano favorire linclusione sociale anche attraverso un percorso di inserimento nel mercato abitativo.
La soluzione individuata consiste nel reperire sia strutture alberghiere di piccole dimensioni idonee ed opportunamente riconvertite. Questo per mettere così a disposizione dei cittadini migranti single, stanze adeguate per condurre una vita dignitosa nel momento in cui si trovano in difficoltà a sostenere gli elevati costi dellaffitto abitativo avendo contemporaneamente la necessità di consolidare la propria posizione lavorativa al fine di raggiungere una soglia di reddito sufficiente a garantire loro unindipendenza effettiva dal sostegno sociale. Al costo dellaffitto degli immobili parteciperanno gli assegnatari (individuati attraverso un regolamento da elaborare che stabilirà i requisiti di accesso) con il pagamento di un canone sociale, che servirà a coprire anche le spese relative alla conduzione.
Specifica attenzione verrà riservata alla popolazione migrante femminile, in gran parte impiegata in attività di cura, di assistenza e di collaborazione alle famiglie, che necessita di ulteriori azioni di sostegno, legate alla condizione di genere e alla specificità del progetto migratorio.
Attraverso lazione di mediazione e tutoraggio, che costituisce elemento chiave del progetto e prevede la creazione di un percorso di accompagnamento nella ricerca di un'abitazione da parte dei cittadini migranti, per superare le discriminazioni, ci si propone di favorire linterazione dei diversi attori del progetto: migranti residenti nelle strutture, proprietari di abitazioni private disponibili a concedere in affitto gli alloggi, datori di lavoro, strutture amministrative e burocratiche, altri abitanti nel medesimo territorio, allo scopo di ridurre i conflitti che possono insorgere a seguito della incompleta integrazione tra le culture migranti e la società locale.