Non si parla di sola attività di vertice ma dell'intero arcipelago di società grandi, medie, piccole e piccolissime che sta combattendo una battaglia davvero difficile contro un colosso. La crisi economica generalizzata si sta infatti abbattendo come un maglio sul tessuto sportivo italiano; quella che era una delle principali fonti di sostentamento insieme- la contribuzione di soggetti privati o sponsor- è molto vicina all'aridità, mettendo con le spalle al muro proprio lo sport.
Non è questione da poco, anzi personalmente giudico essa con grande preoccupazione visto che in poco tempo si rischia di fare terra bruciata di un lavoro pluridecennale e meritorio. Pochi settori come lo sport hanno la capacità di incrementare il livello di partecipazione, integrazione, educazione e, alla fin fine, civismo di un territorio. E ciò non passa necessariamente dai risultati ma da un'attività che ha bisogno di una decorosa e tranquilla persistenza nel tempo per esplicare i propri benefici.
Anche il mondo sportivo di Rimini è oggi davanti a un bivio ed è questo il senso dell'incontro programmato con l'imprenditoria riminese: c'è bisogno davvero di uno sforzo collettivo per non disperdere questo capitale. L'Amministrazione Comunale solleciterà questo. Non si tratta di assistenza fine a se stessa ma di un investimento dal quale la collettività può trarne effetti positivi.
Come Ente pubblico abbiamo cercato in questi anni di programmare iniziative che avessero come priorità la valorizzazione e l'allargamento dell'attività sportiva di base, in modo che si riverberasse un effetto solido sia sui fruitori (soprattutto bambini e ragazzi) che sulle società. Iniziative come '3.2.1. SPORT!' e 'Lo sport non va in vacanza' hanno consentito questo: sostenere il tessuto associazionistico rappresentante tutte le discipline per allargandone la partecipazione. Sul versante del sostegno economico, un altro progetto, RiminiXLoSport, giunto alla sua settima edizione, ha consentito di distribuire allo sport dilettantistico e di base, complessivamente ben 577.500,00 euro.
Il medesimo obiettivo, pur con un livello diverso di complessità, lo abbiamo perseguito sul fronte dell'impiantistica sportiva, dove Rimini storicamente registra alcune lacune, sia per quanto riguarda la completa riqualificazione degli impianti che la realizzazione di nuove strutture. Voglio
sottolineare come quella che riduttivamente viene chiamata 'operazione stadio', rappresenti in realtà il più importante programma di intervento sull'impiantistica sportiva mai realizzato nella nostra città, in quanto non si limita al solo impianto del calcio ma porta con sè un nuovo impianto di atletica, diverse palestre e la possibilità di realizzarne altre negli spazi interni al 'Neri'.
Ma l'investimento pubblico può coprire solo una parte della domanda e dunque ritorniamo al confronto che si svolgerà tra qualche giorno: chi si fa avanti per garantire la sopravvivenza dello sport riminese?"