L'implementazione dei rinforzi estivi per il territorio riminese è ancora oggi, metà giugno, poco più che una questione vaga. In pochi anni si è passati dal rafforzamento degli organici di polizia a inizio maggio allo slittamento al mese di luglio. E intanto crescono i roboanti proclami di questo o quel Ministro su 'tolleranza zero', 'controllo capillare del territorio' eccetera eccetera.
Quest'anno la situazione è così esasperata che i sindacati di Polizia riminesi annunciano scioperi e clamorose proteste: sono i primi a non poter accettare questa situazione. Come dargli torto, costretti come sono a fronteggiare con scarsi numeri e altrettanto scarsi mezzi tutte le problematiche di una realtà territoriale che da maggio a settembre di fatto triplica i suoi residenti?
Questo è il crudo stato di fatto, propaganda o non propaganda. E alle città e agli organismi di sicurezza che ogni giorno si trovano in prima linea, il consiglio discreto che viene è solo uno: fare nozze con i fichi secchi.