Proprio i numeri del quotidiano economico - benché ancora non allineati alla cosiddetta correzione turisticache per Rimini vuol dire almeno 25 mila residenti in più rispetto al dato ufficiale - indicano come stia avendo esito positivo il recupero del gap storico della città sul versante sociale e dellistruzione. Quei versanti cioè che vedevano puntualmente Rimini agli ultimi posti sul piano nazionale, anche a causa di anomalie/peculiarità sul fronte economico e sociale (le due velocità del turismo).
Non solo Rimini si è schiodata dalla coda della graduatoria ma adesso ottiene risultati lusinghieri se pensiamo, ad esempio, che nel 2004 una analoga classifica de Il Sole vedeva Rimini investire 131 euro pro capite e ora si è passati a 165 euro. Dunque allo stesso livello di città come Reggio Emilia. A tutto ciò andrebbe aggiunto linvestimento (vero) fatto in questi anni sul versante della spesa socio-sanitaria, aumentata in maniera consistente, e che dunque dovrebbe sommarsi al numero riportato dal Sole. Un dato complessivo su tutti: se nel 2001 la spesa per i servizi sociali ammontava a 9 milioni di euro, nel 2007 si è passati a 22 milioni di euro.
Stesso commento per listruzione e per le funzioni generali; non conta solo essere nella parte alta delle graduatorie quanto la certificazione numerica che il grande sforzo fatto verso le politiche del welfare e dei servizi al cittadino stia pagando per e sul territorio. Allistruzione peraltro andrebbe aggiunto il capitolo- qui non compreso- della costruzione di nuove infrastrutture scolastiche, assai consistente (es. solo in questo momento sono in costruzione due nuovi asili nido e ristrutturato a polo scolastico lex seminario vescovile).
Il capitolo cultura, oltre gli incrementi in bilancio nellultimo lustro (circa il 10 per cento), va precisato tecnicamente perché nella statistica è compresa solo parzialmente lattività dellautonoma Istituzione, nata due anni fa. Non solo: Rimini- a differenza della stragrande maggioranza (se non la totalità) dei capoluoghi italiani- deve investire parte del suo bilancio anche in iniziative a forte impatto turistico che dunque per certi versi dovrebbero aggiungersi a quelle strettamente culturali. Treviso, che giustamente viene portata ad esempio di politiche culturali virtuose, ha un dato identico a quello riminese.
Il dato degli impiegati vede Rimini in posizione mediana sia a livello nazionale che regionale (media dip. in Emilia Romagna 88,87, Rimini 87. Costo: media regionale 41.769,625 euro, Rimini 40.906 euro). Ciò va particolarmente sottolineato anche in relazione al fatto che Rimini, a differenza di altri Comuni, ha già provveduto alla pianificazione dellassorbimento del precariato.