Sappiamo tutti che il territorio riminese nel suo complesso ha un problema che, nonostante gli sforzi fatti in termini di controlli e misure strutturali, fatica a ridursi: lalta incidentalità stradale. Mettendo per il momento da parte la cosiddetta correzione statistica dovuta al turismo (che comunque unincidenza ce lha), resta da interrogarsi sulle cause di questa vera e propria piaga. Una risposta, o meglio una conferma, che va di là delle opinioni più o meno strumentali adesso è messa nero su bianco e pone alcuni seri interrogativi sul grado di civiltà e responsabilità di alcune persone.
Durante il suo primo giorno di attivazione- lunedì 3 novembre- il Vista Red piazzato a monitorare quattro strategici incroci ha rilevato 66 infrazioni. Si badi bene, sessantasei veicoli in poche ore che hanno attraversato con il rosso pieno- nonostante i sei secondi di giallo- quattro tra le intersezioni più pericolose e storicamente incidentate della città. E un numero che fa molto pensare; significa che non sono rari i casi di chi mette a repentaglio consapevolmente la sicurezza di persone e cose, violando la più elementare della normative stradali. Cè certamente ancora molto da fare in termini di sorveglianza della circolazione, di adeguamento della rete viaria ma soprattutto resta drammaticamente da cambiare una mentalità, una cultura radicata se non una vera e propria emergenza sociale: quella di chi spinge sullacceleratore e di chi non usa prudenza negli incroci fregandosene altamente del rispetto e dellincolumità altrui. Il primo dato, dunque, è preoccupante. Soprattutto non fa onore a Rimini e ai riminesi.