“Stupiscono doppiamente le dichiarazioni di Alessandro Ravaglioli sui temi del Piano strutturale e delle politiche urbanistiche comunali. Stupiscono innanzitutto perché sorvolano, anzi glissano, sulla clamorosa spaccatura creatasi in Consiglio tra Forza Italia e AN sugli stessi argomenti.

Stupiscono poi per le incredibili sviste e le altrettanto clamorose inesattezze raccontate. Senza farla troppo lunga, mi concentro su tre questioni.

La prima informazione non corretta del capogruppo di Forza Italia è che a Rimini in questo momento permanga una giungla urbanistica, in mancanza di regole e di programmazioni. Ravaglioli è a conoscenza che esiste ed è vigente per la legge un piano regolatore approvato nel ’99? Ravaglioli è a conoscenza che per la legge il Piano Strutturale comunale debba essere approvato entro il 2012, non impedendo nel frattempo alcun atto di quelli previsti in attuazione del PRG?

Il secondo abbaglio è inerente alla crisi del settore edilizio dovuta alla mancanza di Piano strutturale. Di fatto, con una conversione ad U degna di Raikkonen, il capogruppo di Forza Italia passa dalle accuse al Comune che cementifica agli strali al Comune troppo ambientalista. Forse all’azzurro è sfuggito che nel Paese, in Europa e negli Stati Uniti (dunque non tanto a Rimini…) il settore versi in profonda crisi. Per una ragione che vale a questa e a tutte le altre latitudini, le imprese non hanno denaro per dare corso ai progetti. Se per Ravaglioli si esce dalla crisi impostando un Piano strutturale che copre di mattoni anche la spiaggia e il Parco Marecchia (mi pare un po’ questo, stringi stringi, il senso delle sue dichiarazioni), sappia che imprese riminesi hanno a disposizione i piani particolareggiati approvati nel 2006 e nel 2007, e non ancora realizzati. E non si tratta di interventi di ristrutturazione ordinaria.

La terza inesattezza, persino imbarazzante, è il riferimento al Comune di Forlì il quale, secondo Ravaglioli, ha fatto il Piano strutturale in appena sei mesi. Il Comune di Forlì non ha adottato o approvato alcun PSC ma semplicemente una variante al Piano Regolatore del 2003 grazie alla quale sceglie di procedere al cosiddetto spacchettamento e non al percorso di Piano Strutturale che evidentemente dovrà essere realizzato in una fase successiva.

I temi sollevati sono così rilevanti che non si possono far passare sotto silenzio, pur nell’ambito di una polemica politica, che per la verità la città non avverte il benché minimo bisogno se si basa su presupposti inesistenti.”