In merito ai dati ripresi questoggi dai giornali emersi dal rapporto di Legambiente sullecosistema urbano credo sia utile fare alcune riflessioni. Sono dati interessanti, utili a far meglio, e sarebbe un peccato abbandonarli in lunghi elenchi o giocarci con giudizi a volte superficiali.
Mi sembra prima di tutto ingeneroso non cogliere lelemento positivo di fondo che dal rapporto emerge: Rimini fa un salto in avanti di ben 13 posizioni nella classifica generale, e compie la performance più positiva tra tutti i capoluoghi provinciali della regione. E lo fa grazie alle performance nei segmenti dove lAssessorato alle Politiche ambientali si è più impegnato da inizio di legislatura: le politiche energetiche per il risparmio energetico e fonti rinnovabili (dove siamo addirittura primi), la mobilità sostenibile (12°), nel trasporto pubblico tra le città medie (14°).
Perché non sottolinearlo? Linversione di tendenza, che per la prima volta si registra rispetto ai risultati degli anni passati, non è un elemento che dovrebbe essere vissuto come una spinta positiva a far di più e meglio?
Certo, dal rapporto emergono anche dati meno positivi. Molti dei quali però legati alla peculiarità del nostro sistema economico incentrato sul turismo, (come nelle tabelle relative ai rifiuti prodotti per abitante, al consumo di benzina e gasolio, al consumo dacqua, dove il dato finale è ottenuto, anziché sullinsieme delle presenze di residenti e turisti, dalla divisione della quantità totale dei rifiuti per 140.000 residenti) in cui siamo perennemente penalizzati. E un difetto statistico che non dimentichiamo ogni anno di sottolineare, e che ogni anno sistematicamente viene ignorato.