La premiazione di Rimini città per la pace si è tenuta questa mattina al Teatro degli Atti, alla presenza del sindaco Alberto Ravaioli, al termine dellassemblea conclusiva delliniziativa. Dopo il saluto dellassessore alla Pace, Karen Visani, la mattinata ha visto la presentazione del documentario realizzato allinterno del progetto Time for responsabilities (la marcia per la pace in Israele e Palestina a cui ha aderito anche il Comune di Rimini), e la proiezione di Allombra del Muro, documentario prodotto da Matteo Di Grazia e Silvia Fabbri. Sono intervenuti inoltre il tenente di Vascello della Capitaneria di porto di Rimini, Giuseppe Quattrocchi, sul tema La giurisdizione penale internazionale: da Norimberga allo Statuto di Roma, e Maria Francesca Michea, consigliere giuridico e referente regionale delle infermiere volontarie della Croce rossa italiana, su Le regole di ingaggio nelle Operazioni di Pace.
Il Premio Rimini città per la pace, organizzato dall'assessorato alla Pace del Comune di Rimini, è un programma didattico ed informativo sul diritto internazionale umanitario rivolto alle classi quinte degli istituti superiori del territorio. Lattività ha coinvolto un centinaio di studenti del liceo classico Giulio Cesare-Valgimigli, dei licei Scientifici Einstein e Serpieri e dellistituto tecnico Leonardo da Vinci. Lo scopo del progetto è avvicinare le giovani generazioni alla conoscenza del diritto internazionale umanitario spiega lassessore Visani -, dei più importanti principi giuridico-costituzionali a tutela dei diritti umani, e di informare su alcuni degli avvenimenti di storia contemporanea emblematici del conflitto inter-etnico, come quello Israelo-palestinese. In questi mesi siamo entrati in contatto non solo con studenti ed insegnanti, ma anche con le realtà del terzo settore che a livello locale ed internazionale si occupano di cooperazione internazionale in luoghi di conflitto. Ciò è avvenuto in particolar modo in occasione del progetto 'Time for responsabilities' e della Marcia Perugia-Assisi, vero simbolo della pace che parte dal basso, dai territori, dalle persone, e non dai tavoli di negoziato delle diplomazie internazionali.
Da ottobre dello scorso anno la terza edizione si è articolata in diversi appuntamenti, in collaborazione con il comitato provinciale della Croce Rossa italiana. Attraverso seminari, conferenze, testimonianze dirette, questionari e spettacoli, i ragazzi hanno approfondito in questi mesi la conoscenza storico-culturale del diritto internazionale umanitario. Tra i momenti più coinvolgenti il Role Play, simulazione di una situazione di conflitto in cui i ragazzi hanno interpretato il ruolo di prigionieri, civili, soldati e operatori umanitari.