Sulla mobilità l'Amministrazione comunale non è "immobile"

Merita una puntualizzazione l’inchiesta sulla mobilità pubblicata in più puntate sul Corriere Romagna nei giorni scorsi, in quanto sembra avere utilizzato alcuni stralci del Piano Urbano della Mobilità del Comune di Rimini, estrapolandoli dal contesto, per dimostrare soprattutto la tesi secondo cui da anni l’Amministrazione sarebbe “immobile” sull’argomento
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Il PUM è un progetto di medio-lungo periodo la cui realizzazione non può essere analizzata passati appena pochi mesi dalla sua approvazione in Consiglio comunale. Sono invece numerosi gli interventi realizzati dal Comune di Rimini per il miglioramento della mobilità sul territorio, sia a cominciare dalla scelta di dotarsi di un Piano, sia indipendentemente dal piano stesso. Vale la pena di ricordare che il PUM è infatti uno strumento volontario, che partendo dall’analisi dell’esistente definisce il quadro generale delle scelte e delle decisioni relative alla mobilità nell’area urbana, per consentire di connettere strettamente la pianificazione del sistema dei trasporti con gli strumenti di pianificazione della città e del territorio. La redazione del PUM è partita con l’approvazione delle linee guida nel dicembre 2006, l’approvazione della prima versione del Piano da parte del Consiglio comunale è di dicembre 2009 e rappresenta il quadro di riferimento per la redazione del Piano Strutturale Comunale, attualmente in corso. Non corrisponde dunque in alcun modo al vero quanto affermato nell’inchiesta citata, in cui si legge che “dopo cinque anni di gestazione il Piano urbano della mobilità resta al palo” e in cui vengono riprese alcune delle proposte contenute nel Piano come se si trattasse invece progetti non eseguiti.

Rammentiamo poi solo alcuni degli interventi realizzati dal Comune di Rimini negli ultimi anni per la mobilità, “dimenticati” dall’inchiesta.

Dal 2003 al 2009 sono state realizzate 44 rotatorie. Nello stesso periodo la rete di piste ciclabili è stata estesa di altri 35 km ed oggi, ad esempio, si può andare in sicurezza dal parco Marecchia fino a via Acquario percorrendo l’anello verde. Dal 1999 al 2008 sono state realizzate aree pedonali pari a circa 19.830 mq e ZTL pari a circa 11.720 mq. Sono state aperte nuove strade, come il prolungamento di via Roma fino a Miramare (per il cui ultimo tratto è stato recentemente approvato il progetto esecutivo), la variante di Corpolò, la bretella tra via Coriano e via Montescudo.

Nell’ottobre 2009 il Comune di Rimini ha inoltre scelto di aderire alla “Carta di Bruxelles” impegnandosi ad attuare, tra l’altro, politiche adeguate finalizzate a raggiungere almeno il 15% di spostamenti in bicicletta nel proprio territorio entro il 2020. Un impegno chiaro che si traduce in opere pubbliche e azioni volte alla sensibilizzazione e all’educazione per cambiare le nostre abitudini.

Le iniziative per la mobilità coinvolgono anche cittadini, scuole e associazioni. In collaborazione con la Provincia di Rimini, il progetto Piedibus ha coinvolto 6 plessi scolastici e oltre 230 alunni, accompagnati a scuola lungo 12 percorsi pedonali organizzati. Insieme all’associazione Pedalando e Camminando è stata invece avviata un’iniziativa pilota grazie a cui saranno realizzati i progetti elaborati dagli studenti dell’istituto Belluzzi nell’ambito del programma “Una città per tutti”, promosso da Auser, Avulss, La Locomotiva, Pedalando e camminando, Tribunale dei diritti del malato e Uildm con Spi-Cgil e Volontarimini. Si tratta di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza di percorsi ciclopedonali casa–scuola per cui la Regione Emilia-Romagna ha stanziato un apposito finanziamento.  

Il lavoro del Comune di Rimini sulla mobilità non si è dunque mai fermato e continua ad andare avanti. Cinque, in particolare, le azioni prioritarie indicate nella delibera del PUM da mettere in atto nel termine dei 2-3 anni: realizzazione della Centrale di controllo del traffico e della mobilità, controllo delle ZTL, realizzazione e il controllo delle corsie preferenziali riservate al TPL in corrispondenza dei viali delle Regine e sulla via Roma, gestione intelligente dei cicli semaforici, gestione dei bus turistici.

Devono infine essere sottolineate le azioni che l’Amministrazione comunale ha svolto collaborando con altre istituzioni in grandi opere viabilistiche: basti ricordare la partenza dei lavori della terza corsia della A14 con tutte le opere accessorie conseguenti, il progetto definitivo della SS16, la realizzazione della rotatoria fra SS9 e SS16, il progetto in corso di realizzazione per l’incrocio fra la SS72 e la SS16 e fra la SS16 e via Montescudo, il progetto per la rotatoria via Valentini/via di Mezzo, la realizzazione delle rotatorie nei pressi delle Befane, della caserma dei Vigili del fuoco e di Fiabilandia.

“Si potrebbero elencare numerosi altri interventi – commenta il sindaco Alberto Ravaioli -, ma quello che preme sottolineare è che questa Amministrazione comunale ha preso decisioni precise sulla viabilità, come quelle sopra ricordate, portandole a compimento, quando il quadro progettuale relativo alla mobilità prima di questa azione amministrativa verteva ancora su dubbi amletici, come quello sulla costruzione della terza corsia della A14 in alternativa alla nuova SS16, o su progetti ancora più futuribili, quale lo spostamento nel breve-medio periodo della SS16 e dell’autostrada oltre il colle di Covignano. La nostra è stata quindi un’azione efficace e determinata, che ha portato nell’arco di 10 anni ai risultati illustrati. Considerando i tempi del nostro Paese, non pare cosa di scarso rilievo”.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:10