Relativamente all'intervento del consigliere Eraldo Giudici sui cosiddetti "immobili fantasma", è necessario chiarire alcuni punti a lui evidentemente poco noti, ricordando innanzitutto che l'ufficio Tributi sugli immobili del Comune di Rimini ha avviato da tempo, e con l'attenzione che lo contraddistingue (e che ha consentito il recupero di 26 milioni di euro grazie alle politiche di contrasto all'evasione tributaria), il controllo delle particelle catastali presenti nell'elenco pubblicato sul sito dell'Agenzia del territorio, e relative all'individuazione dei fabbricati non dichiarati in Catasto.
Ricordiamo che l'iter indicato dalla legge prevede che:
L'Agenzia pubblica l'elenco dei Comuni nei quali è stata accertata la presenza di fabbricati o di ampliamenti di costruzioni non risultanti in catasto. Entro il 31 dicembre 2010 i titolari di diritti reali su tali immobili sono tenuti a procedere alla presentazione, ai fini fiscali, della dichiarazione di aggiornamento catastale. In caso di inadempimento, l'Agenzia del Territorio interviene procedendo con l'accatastamento d'ufficio.
Va detto che spesso gli elenchi pubblicati dall'Agenzia presentano incoerenze tra le mappe catastali non sempre aggiornate e le fotografie aeree a disposizione del Comune, più recenti e aggiornate. In questa incongruenza si nascondono i fantasmi.
Solo in seguito all'aggiornamento catastale svolto dall'Agenzia del Territorio l'ufficio Tributi può dare corso alle verifiche sotto il profilo tributario.
Che le verifiche siano state fatte dal Comune, è dimostrato dalla certificazione attestante le maggiori entrate I.C.I., presentata al Ministero dell'Interno.
Rispetto all'elenco relativo a 2064 particelle, al momento ne sono state accatastate 132, numero che può incrementarsi in conseguenza dei prossimi accatastamenti, ma che comunque resterà molto lontano dalle cifre "sparate" dallo straripante consigliere Giudici.
Antonella Beltrami
Assessore alle Politiche finanziarie e di bilancio