L'area vasta della cultura della Romagna fa fronte comune

Il 12 novembre adesione di Rimini, Cesena, Ravenna e Forlì alla “giornata di mobilitazione nazionale a difesa del diritto alla Cultura”. Chiuse a Rimini biblioteca, musei e cineteca
Data di pubblicazione

Non più tardi del 30 settembre scorso, il Comune di Rimini insieme a Ravenna, Cesena, Forlì ha sottoscritto un ‘Protocollo di Intesa per l'area vasta della cultura della Romagna’, mosso dalla consapevolezza che occorra superare la sola dimensione locale per creare un ‘Sistema culturale romagnolo’ in cui la Romagna in quanto tale si proponga unitariamente per le sue eccellenze.

Oggi, i quattro capoluoghi, colgono l’occasione di muoversi insieme, aderendo il 12 novembre alla “giornata di mobilitazione nazionale a difesa del diritto alla Cultura”,  promossa da ANCI e Federculture, al fine di sollecitare un intervento legislativo urgente che possa porre rimedio agli effetti più gravi della normativa vigente.

La manovra finanziaria approvata con la legge 122/2010, che ha convertito il dl 78/2010, contiene infatti un insieme di norme che colpiscono in maniera indifferenziata le attività culturali e in particolare  la capacità d'intervento pubblico nel settore culturale. La manovra finanziaria decreta:

  • riduzione dell’80% delle spese per mostre ed eventi culturali;
  • blocco all’investimento di capitale privato nelle aziende culturali;
  • divieto per i piccoli comuni di dotarsi di strumenti di gestione dei servizi culturali.

Questi interventi mortificano il lavoro delle associazioni e del sistema delle imprese private che si impegnano quotidianamente nella promozione e nella valorizzazione dell’offerta culturale per la nostra città e per il nostro Paese, con effetti  negativi sui servizi offerti ai cittadini, sull'occupazione, sull'economia dei territori e con pesanti perdite per l'erario.

I tagli alla cultura produrranno oltre alle ricadute negative, anche un arresto sul processo di modernizzazione e di crescita dell'intero settore, ledendo così il diritto di  accesso alla conoscenza e la promozione dell'innovazione culturale.

E’ bene ricordare che nelle nostre città, come in tutta l’Italia, grazie alla promozione del patrimonio culturale si offrono posti di lavoro, si incrementa l’economia del settore turistico e si migliora la qualità della vita dell’intera società. La cultura è un settore da proteggere e incentivare con particolare cura e attenzione perché accresce il capitale umano delle nostre comunità in dignità, consapevolezza  civile e conoscenza.

L’area vasta Romagna non resta a guardare. Ciascuna delle quattro città attiverà  forme di protesta specifiche.

Il Comune di Rimini ha deliberato la chiusura di biblioteca, musei e cineteca con diffusione di materiale informativo per sensibilizzare la cittadinanza sulle motivazioni della protesta.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:09