Sport e pari opportunità, intervento dell'assessore Turci per l'8 marzo

Nel giorno della Festa della donna vorrei rivolgere il mio saluto e i miei auguri a tutte le donne che ancora oggi, nonostante i progressi compiuti e le conquiste effettuate, spesso devono faticare per riuscire a conciliare i tanti aspetti della vita quotidiana: i figli, la famiglia, il lavoro, la casa, la cura degli anziani.
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Come assessore allo Sport, ma anche come donna, moglie e madre, sono fermamente convinta che lo sport giochi un ruolo cruciale quale veicolo per testimoniare e promuovere i valori della parità delle opportunità, dell'uguaglianza dei diritti e della non discriminazione. Valori che non riguardano solo le donne, ma l'intera società. Trasferire i valori etici dello sport nella vita significa infatti anche promuovere le pari opportunità in altri ambiti: dalle relazioni personali, alla vita sociale, al lavoro.

Dal coinvolgimento attivo delle donne nel mondo sportivo scaturiscono effetti grandemente positivi. Lo sport e i valori che porta con sé aiutano a combattere gli stereotipi, ad acquisire consapevolezza di sé, ad avere un rapporto sano con il proprio corpo e a rispettarlo, a raggiungere i propri obiettivi contando sulle proprie forze e competenze, ad essere leader, con spirito di sacrificio e rispettando le regole. Credo che siano valori da affermare oggi più che mai, in un'Italia in cui le cronache ci raccontano invece ogni giorno di giovani donne che vogliono tutto e subito, che non hanno ideali, che usano il corpo per perseguire obiettivi di mero materialismo.

Dopo la manifestazione del 13 febbraio, con la straordinaria partecipazione di donne (e di uomini) anche a Rimini, la giornata dell'8 marzo sia una nuova occasione per fare dell'Italia un paese di donne vere. Donne sul cui impegno, sul cui amore e sulla cui dedizione, nella famiglia, nel lavoro, e nello sport, si regge la nostra società.

Vorrei dedicare questa giornata a loro e alle nostre atlete, rivolgendo insieme un pensiero ad Elena, la ragazza vittima della violenza cieca del compagno, e alla giovanissima Yara, promessa dell'atletica il cui destino di successi è stato orribilmente spezzato da un assassino ancora senza nome, e per cui chiediamo giustizia.
Donatella Turci

Assessore alle Politiche sportive

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:09