Progetto Un alloggio accessibile per un'inclusione possibile, precisazione dell'Amministrazione comunale

In merito all'articolo apparso sul quotidiano La Voce di Romagna - Rimini lo scorso 4 marzo intitolato "Case ai singoli extraUe dopo tre anni e mezzo nessun risultato"
Data di pubblicazione

L'Amministrazione comunale ricorda che i risultati delle attività progettuali sono stati sottoposti al vaglio della II Commissione il 16 febbraio 2011 e sono pubblicamente disponibili.

In particolare si precisa che il progetto Un alloggio accessibile per un'inclusione possibile, finanziato in base all'Avviso n. 1/2007 pubblicato dal ministero del Lavoro, della salute e delle Politiche sociali che destinava risorse per progetti destinati a cittadini non facenti parte dell'Unione europea, è nato dalla volontà di offrire una soluzione abitativa dignitosa di media permanenza e/o di accompagnamento verso una sistemazione stabile ad un'utenza mirata, costituita non da nuclei familiari. ma da persone singole, in condizione di svantaggio economico e a maggior rischio di vulnerabilità proprio in relazione al loro status, soprattutto se donne.

Il progetto ha preso concretamente inizio con le prime assegnazioni nel gennaio 2009 e ha avuto termine il 23 settembre 2010. La tabella ne mostra i dati conclusivi.

 
Parametriconclusione
numero di richieste valide pervenute123
numero di soggetti ospitati complessivamente54
numero di soggetti che hanno trovato un alloggio definitivo al termine del percorso di accompagnamento20 + 6 + 6 = 32
  
  • 54 è il numero complessivo dei beneficiari che hanno coabitato per un periodo più o meno lungo all'interno degli appartamenti destinati al progetto
  • 32 sono i soggetti che hanno trovato un alloggio definitivo, di cui sei (maschi senegalesi) sono le persone che hanno stipulato un contratto di locazione direttamente con ACER; altre sei sono le persone che hanno trovato soluzioni abitative in piena autonomia.

Un alloggio accessibile per un'inclusione possibile prevedeva anche la partecipazione alle spese da parte degli assegnatari mediante il pagamento di un "canone sociale". L'effettiva applicazione di tale idea era nata da un duplice ordine di ragioni: ridurre l'aspetto meramente "assistenziale", per stimolare nei destinatari un atteggiamento di corresponsabilizzazione e di costruzione dell'autonomia contando sulle proprie forze; accantonare risorse per rendere da utilizzare per proseguire l'esperienza oltre i 18 mesi previsti dal progetto. Infatti "Siamo tutti cittadini", progetto prosecuzione di Un alloggio accessibile, in capo esclusivamente al Comune di Rimini, prevede che il costo dell'alloggio sia totalmente a carico degli assegnatari. Il fondo accantonato grazie al "canone sociale", più una quota di risorse dell'assessorato alle Politiche per l'immigrazione, è destinato unicamente a costituire un "fondo di garanzia". Quest'ultimo progetto ha preso avvio quando si sono obbligatoriamente concluse le attività del progetto ministeriale, consentendo a venti persone di essere inserite nel progetto prosecuzione "Siamo tutti cittadini" che ha permesso, laddove è stato possibile, ai beneficiari del progetto ministeriale che si sono assunti l'onere dell'intero ammontare del canone di locazione, la permanenza nell'alloggio precedentemente assegnato e il mantenimento dello stesso nucleo abitativo.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:09