"Caro Sindaco,
ti devo un caldo grazie per la giornata della presentazione di Il ragazzo che io fui. Rimini mi ha offerto una commovente prova di amicizia, e ne sono rimasto molto toccato. Invio a te, con la preghiera di estenderla a quanti si sono prodigati nell'organizzazione dell'affettuosa rimpatriata, la mia riconoscenza. Quel giorno ho colto uno spirito, anche civico, che mi piacerebbe diventasse un coinvolgente e solidale valore per chiunque, dogni opinione politica, voglia bene a questa città, non di rado giudicata incline, per così dire, più al sodo che al tenero! Comunque, c'è sempre una maggior verità nelle cose testimoniate, rispetto a quelle declamate. Rimini e la sua storia hanno tenuto insieme corpo e anima nei momenti più difficili, anche e soprattutto quando la stagione venne interrotta dalla guerra e la gente, passato il fronte, si scambiava le porte e le finestre trovate dentro le voragini; e oggi mi sorprendo a pensare che da noi si può star bene, insieme, perché abbiamo rifatto i tetti anche con i coppi degli altri, confusi con i nostri.
Grazie, ancora, per il clima di quel pomeriggio, festeggiato dalle musiche colte del Lettimi e dai sardoni caldi dei pescatori. Ma anche dai cittadini che, passando per caso, si sono uniti alla nostra festa, richiamati da una contagiosa allegria. La severità. e qualche asprezza, semmai, verranno al tempo loro.
Un saluto affettuoso a tutti è dir poco. "
Sergio
Il Senatore Zavoli ringrazia Rimini e i riminesi
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