Il Comune di Rimini torna a mettere in campo un nuovo strumento nella lotta alla prostituzione non solo a disposizione della Polizia municipale ma dellinsieme delle Forze dellOrdine operanti a Rimini, con lo scopo di rendere più efficace lazione quotidiana di contrasto alla prostituzione oggi limitata da una legislazione nazionale carente.
Labbiamo detto e labbiamo fatto ha commentato il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi -. Di fronte alle lacune di una legislazione nazionale, come Comune di Rimini ci siamo impegnati a mettere in campo nuovi strumenti giuridici a disposizione delle forze dellordine per rendere più incisiva ed efficace lazione quotidiana di contrasto a un fenomeno odioso come la prostituzione in strada.
Un fenomeno radicalmente cambiato. Oggi i racket sono gestiti dalla criminalità e allo sfruttamento della persona spesso si accompagna la riduzione in schiavitù. L attività di prostituzione si manifesta poi con loccupazione di vere e proprie parti della città dove le famiglie vivono. Un fenomeno odioso, che per come si esprime ha conseguenze sul vivere civile, sullordine pubblico e la sicurezza della nostra comunità, generando, per lestensione del fenomeno in alcune aree della città, preoccupazione e allarme nella collettività e pregiudicando oggettivamente e fortemente le condizioni di vivibilità dei cittadini per i quali costituisce elemento di grave turbativa e insicurezza.
Già in un passato più che recente, ci si è trovati di fronte ad atti osceni in luogo pubblico, sfruttamento, degrado, arroganza, totale sprezzo del rispetto di bambini e cittadini, con gravissimi effetti dellinvadente fenomeno sulla sicurezza pubblica.
Ciò genera tra residenti e turisti un senso di abbandono in quanto lattività di prostituzione in strada e le modalità di esercizio limitano lutilizzo degli spazi in aree pubbliche, densamente popolate e frequentate anche da nuclei familiari con minori di età. Disagio, ma anche allarme dato da intenzioni preannunciate di far fronte alla prostituzione con forme spontanee ed autogestite di controllo del territorio. Segnali sbagliati ma non per questo meno preoccupanti.
La nuova Ordinanza è stata valutata e elaborata in seno al Comitato provinciale per lordine e la sicurezza pubblica, con il contributo fattivo dei suoi componenti e del Prefetto in particolare. I punti salienti dellordinanza sono stati elaborati in aderenza alle diverse e recenti sentenze della Corte Costituzionale in materia e in relazione ai diversi reati collegati al fenomeno della prostituzione su strada (sfruttamento della prostituzione, atti osceni, adescamento, circonvenzione dincapace, violenze sessuali private, disturbo della quite pubblica, risse, ecc .).
In relazione ai poteri del Sindaco come Ufficiale di Governo, lOrdinanza deve avere i caratteri della contingibilità e dellurgenza, per questo lordinanza è in vigore dal 1° luglio fino al 15 ottobre 2012, e individua alcune aree del territorio più interessate dal fenomeno.
Con questa Ordinanza prosegue in Sindaco - vogliamo dare uno strumento in più alle Forze dellOrdine, che con grande abnegazione anche personale stanno combattendo il fenomeno.
La nuova Ordinanza vieta dal 1° luglio di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco a offrire prestazioni sessuali a pagamento su Viale Regina Elena, Viale Regina Margherita, Viale Principe di Piemonte, Via Cavalieri di Vittorio Veneto, Via Losanna, Via Guglielmo Marconi; su tutta la Strada Statale 16 dal confine con il Comune di Bellaria-Igea Marina a quello con il Comune di Riccione; in Piazzale Cesare Battisti, Via Dardanelli, Piazzale Carso, Via Principe Amedeo; in Via Varisco e nelle aree adiacenti a tutte le suddette strade.
Comportamenti consistenti nellassunzione di atteggiamenti di richiamo, dinvito, di saluto allusivo, nel mantenere abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo, nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione. La violazione si concretizza con lo stazionamento della persona, con ladescamento di clienti e lintrattenersi con essi o con qualsiasi altro atteggiamento o modalità comportamentali, compreso labbigliamento, che possano ingenerare la convinzione che la stessa stia esercitando la prostituzione. LOrdinanza vieta inoltre di richiedere informazioni a soggetti che pongono in essere questi comportamenti e di concordare con gli stessi lacquisizione di prestazioni sessuali a pagamento.
Ferma restando leventuale applicazione delle sanzioni penali e amministrative previste dalle vigenti disposizioni legislative e regolamentari, la violazione della presente ordinanza è sanzionata con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a 500. L'inosservanza allordine impartito di cessare immediatamente il comportamento illecito e di allontanarsi da tutte le vie, luoghi ed aree in cui vigono i divieti previsti dallOrdinanza comporta la denuncia all'Autorità Giudiziaria ai sensi dell'art. 650 del Codice penale per inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità.