Province: intervista al Sindaco di Rimini Andrea Gnassi

Pubblichiamo l'intervista del Corriere di Rimini a firma di Luca Cassiani: "Provincia unica di Romagna? Il sindaco Andrea Gnassi è infuriato. Il dibattito sulla futura "capitale" del territorio non lo interessa affatto («va bene anche Bagnacavallo»). Ciò che invece lo preoccupa, e molto, è la brutta piega presa dal governo che - secondo il primo cittadino - non mette mano agli sprechi. Anzi propone riforme che sono solo demagogia, e non risolvono alcun problema.
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Sindaco, che cosa ne pensa della nuova Provincia Romagna?
«Il governo tira in pasto la caramella delle Province ai cittadini e dice così tagliamo le poltrone e gli sprechi. La verità è che ci distrae solo dallo spread e dalle riforme che servono al Paese e non si fanno. Pochi hanno dato una mano a Rimini e tutto quello che ci siamo conquistati, lo abbiamo fatto con cambiali e fatica. Io a questo gioco non ci casco».
Tutta colpa del governo?
«Qui ci prendono per il c... Potevano abolire tutte le Province, ma non hanno avuto il coraggio di farlo. Ora c`è solo il cinico obiettivo dei professori,che evidentemente hanno capito come funziona la vecchia politica, di passare per dei tagliapoltrone. Trovo molto debole, e della serie «esisto anche io», la corsa di esponenti politici e parlamentari di allinearsi al giochino dei prof politici. Questa non è una vera riforma ma solo una scatola vuotaIl contenuto è tutto da costruire, sia da Roma che dalla Romagna».
Sì, però anche il Pd è diviso?
«Il Pd e le forze riformiste o hanno il coraggio di proporre riforme vere dello Stato, degli enti locali, oppure si accodano alla demagogia, ora anche quella dei prof politici. Che fine hanno fatto: il federalismo, la riduzione dei parlamentari, il senato federale delle Regioni? Si tagliano alcune Province e i Comuni continuano a fare i gabellieri con l`Imu che va a Roma. Il Pd e le forze politiche, se da un lato sostengono Monti per non fare saltare in aria il Paese, stanno perdendo il loro profilo riformista, fare e proporre cambiamenti veri, duri ma seri. Qui siamo agli specchietti per allodole, ma intanto per i territori è sempre peggio. A Rimini, nei prossimi giorni, dovremo affrontare ulteriori tagli alla sanità e agli enti locali altro che nuovo capoluogo».
Quindi cosa fare?
«Nel decreto sulle Province non si scrive niente per dare ai territori l`autonomia fiscale: i soldi devono rimanere in casa per realizzare le opere. Non sono stati tagliati enti inutili di secondo livello, consorzi, agenzie, non c`è il federalismo demaniale. Interi pezzi di territorio sono in mano a funzionari e burocrati borboni dell`Agenzia del Demanio. Perché non si trasferiscono tutti i beni demaniali ai Comuni? Lungomare e piazzale Gramsci al costo simbolico di un euro? Così partirebbero lavori per 150 milioni di euro. Perché non si lasciano ai Comuni i soldi dell`Imu?».
Qual è la preoccupazione maggiore?
«Ce ne sono tante. Sulla sicurezza ad esempio non si sa niente. Che fine fa la questura o il comando dei carabinieri? Quando, in due ore, dobbiamo convocare il comitato sull`ordine pubblico e la sicurezza per un problema a Rivazzurra, ci vediamo a Ravenna o Bologna con tutti i sindaci della regione? Così ci mettiamo tre mesi».
Allora meglio Rimini o Ravenna capitale?
«Il dibattito sul capoluogo non mi interessa. Basta dire che Rimini è uno dei Comuni più attivi del comitato promotore di Ravenna capitale europea della cultura 2019. Non è una questione di campanile. Io sul campanile non ci salgo per scoprire il capoluogo della Romagna, ma per vedere i quartieri più moderni e sostenibili che ci sono in Europa. E mi chiedo quali risorse, quali leve quali tempi veloci e quali strumenti ho per realizzarli. Adesso pochi. E questa riforma non me ne darà uno in più. Il capoluogo va bene a Ravenna, Bagnacavallo, Santarcangelo, Forlimpopoli, Forlì, Cesena o San Leo. Ben venga il distretto o la provincia di Romagna, la Provincia adriatica o un soggetto unico per lo sviluppo dell`economia romagnola. Però attenzione: perché così ci prendono in giro. Questo è un falso dibattito. Se non si riprende il tema della riforma degli enti locali, del federalismo, il Paese fa la fine della Grecia: anziché una grande Romagna rischiamo di diventare una RoMagna Grecia».
Molti ritengono che questo sia un passaggio imprescindibile...
«C`è qualcuno a cui non frega niente di cosa succederà in concreto alla gente e fa la corsa per metterci il cappello politico. Altri reindossano il vestito degli innovatori / riformisti ma è un vestito che sa di naftalina: sotto c`è la tuta di vecchie volpi della politica. Quando serviva alla propria carriera erano riminesi, ora si ridanno una patina spacciandosi per lungimiranti. Non puoi fare una macchina solo inventando da Roma un telaio. E il motore? La provincia di Romagna avrà poteri e risorse come quella di Bolzano e Trento? Non c`è scritto da nessuna parte. A me interessa che la Provincia Romagna abbia motore e carburante. L`unica traiettoria che ha un senso è che sia data alle Regioni la possibilità di condividere con gli enti locali la riorganizzazione delle funzioni e dei territori. Il presidente Errani ha posto il tema, altri si avventurano in dibattiti surreali o da vetrina».
Ma l`area vasta può funzionare?
«L`area vasta, gli accorpamenti e le aggregazioni sono ineludibili, inevitabili. Si ottengono preziose economie di scala: sono persino culturalmente stimolanti. I fondi europei fino al 2018 finanziano solo progetti Interreg tra regioni europee. Figuriamoci se uno si aggrappa al campanile. Oggi con questa pseudo riformetta si mantiene il Molise come regione, si accettano gli sprechi della Sicilia, restano Regioni e Province a statuto speciale. Questa è l`innovazione? Ha ragione De Rita (l`editorialista del Corriere della sera, ndr):
la politica e i professori non fanno le riforme necessarie e colpiscono i due architrave che tengono ancora unito il Paese: le piccole e medie imprese e gli enti locali. Una riforma come quella che afferma i land tedeschi, farebbe invece ripartire il sistema. C'è un partito, un movimento, un soggetto riformista che la sostiene?»."

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:07