Una mostra ha detto lassessore alla Cultura Massimo Pulini che oltre al talento personale e alla produzione di un grande artista ha segnato un momento della nostra storia e una stagione di grazia della comunicazione.
Rimini ospita nel suo spazio espositivo più prestigioso una ricca antologica (oltre duecentocinquanta tra disegni, dipinti, locandine e manifesti) dellintera attività di Carlantonio Longi, prolifico e versatile artista toscano. Grazie al figlio, Roberto Longi, anch'egli pittore ma anche storico dell'arte, si sono potute conservare molte tavole originali e bozzetti preparatori. Uno straordinario corpus di idee prime e varianti, di prove e studi, salvati dalla dispersione che invece è toccata a opere di altri colleghi e amici. Carlantonio Longi con Averardo Ciriello e Alessandro Simeoni fu infatti tra i più importanti pittori cartellonisti tra gli anni Quaranta e Settanta del Novecento. Seppe interpretare e distillare le forti emozioni dei lungometraggi filmati entro un'unica immagine dipinta, contribuendo a definire il nuovo lessico della comunicazione. Anche due film di Federico Fellini vennero illustrati nei manifesti e nelle locandine da Longi: Luci del varietà e Lo sceicco bianco.
Con questa mostra si inaugura idealmente a Rimini anche l'anno felliniano e con esso le celebrazioni di una collana di ricorrenze decennali che da I vitelloni (1953), passa per 8 e 1/2 (1963), Amarcord (1973), E la nave va (1983) fino a giungere al ventennale della morte del geniale regista, avvenuta il 31 ottobre 1993.
Coloratissimi, ammiccanti per i richiami all'avventura o all'amore, ai grandi romanzi e alle grandi imprese, i cartelloni, le affiches cinematografiche sono sempre stati un seducente deposito di testimonianze e di ricordi per il cinema. Longi, con uguale maestria, ha prodotto immagini (una filiera di oggetti propagandistici misurata sullimportanza dei film) per ogni genere cinematografico, anche minore, dai melodrammi, ai musicarelli, ai film di fantascienza, ai film di guerra o di spionaggio, utilizzando i suoi pennelli anche per capolavori riconosciuti come Senso di Visconti (1954), Uccellacci e Uccellini di Pasolini (1966), Il sospetto di Hitchcock (1947), Lappartamento di Billy Wilder (1960) e per registi come Blasetti, De Sica, Camerini, Lizzani, Germi, Aldrich, Carné, Preminger e altri ancora.
Nella sintassi formale di Longi espressa nei manifesti e nelle locandine emerge la sua capacità di costruire contesti scenici diversi; crea continui ribaltamenti prospettici nelle proporzioni delle scene e dei personaggi; sfrutta la sua naturale abilità nel dipingere attraverso sapienti viraggi caleidoscopici dei colori. La tempera guazzata su carta era la tecnica più usata dallartista; dotato di una virtuosa capacità ritrattistica Longi si impose in quegli anni in un lavoro che doveva far riconoscere all'istante i volti dei divi di turno. Longi seppe creare i giusti equilibri compositivi, in dinamiche che riuscivano a rendere il senso dell'azione e la temperatura di ogni film che illustrò.
Carlantonio Longi nato a Livorno nel 1921 muore a 59 anni nella sua casa di Sinalunga. Frequentò l'Istituto d'Arte di Firenze come allievo di Gianni Vagnetti, trasferitosi a Roma ha proseguito gli studi al Liceo artistico e all'Accademia delle Belle Arti sotto la guida di Carlo Siviero. A Prato conobbe giovanissimo Ivo Livi, il celebre Yves Montand immortalato poi nel suo bozzetto per il film Vite vendute; poi incontrò Tino Buazzelli che lo avvicina al mondo del teatro. Giovanissimo, Longi inizia l'attività di ritrattista per poi divenire illustratore e cartellonista cinematografico, operando nel settore per circa un ventennio (anni 50-70). In questi anni, inoltre, ha svolto l'attività di grafico pubblicitario. Ha collaborato al MarcAurelio e alla Domenica del Corriere, autore di molte copertine dei Gialli Mondadori e di réclame per popolari sigarette. Dal 1972, trasferitosi a Firenze con la famiglia, si dedica quasi esclusivamente alla pittura, partecipando a mostre collettive e personali per le quali ha ottenuto particolari consensi, soprattutto negli Stati Uniti.