Rimini ha ancora presente nel suo territorio, lungo il tracciato della Via Flaminia, due cippi miliari: il Primo miliare alla Colonnella e il Terzo in località Dimare (Miramare), già ricordati e descritti sia da Jano Planco
che da J.C. Ghoete (padre del famoso poeta) e da Padre Luigi Nardi.
Gli scavi archeologici condotti a seguito della realizzazione di un parcheggio pubblico hanno infatti riportato alla luce un tratto del piano stradale della Flaminia ed il suo margine lato mare; la nuova posizione del
cippo si colloca proprio su questo limite. Lintervento di valorizzazione, è stato eseguito in stretto accordo tra il Comune di Rimini, Settore Pianificazione Urbanistica Attuativa (Arch. Daniele Fabbri) e la Soprintendenza per i Beni Archeologici dellEmilia Romagna, a cura e spese della Ditta Valdadige, la società attuatrice di un Piano Particolareggiato nella vicina zona di Via Macanno, che prevedeva la realizzazione di un ulteriore nuovo parcheggio pubblico, in prossimità per lappunto della Chiesa parrocchiale della Colonnella e del Nuovo Asilo AUSL realizzato allinterno dellarea dellOspedale degli Infermi di Rimini.
La realizzazione del parcheggio è stata eseguita dalla Cooperativa braccianti riminese, appaltatrice dei lavori, mentre le indagini archeologiche e gli scavi estensivi sono stati eseguiti dalla ditta Phoenix
Archeologia di Bologna sotto la direzione scientifica di Renata Curina, archeologa della Soprintendenza.
Nel corso delle verifiche, oltre al tratto abbastanza ben conservato della via Flaminia è stata rinvenuta una vasta necropoli della prima età imperiale costituita per lo più da sepolture a incinerazione con ricchi
corredi funerari.
Al termine delle opere relative al parcheggio pubblico si sono avviate, dopo unattenta valutazione, le operazioni di recupero, restauro e valorizzazione del cippo. Il miliare è stato liberato dalla sua
posizione attuale addossata a una recinzione privata e collocato nuovamente a margine dellantico tracciato della consolare Flaminia.
Lanalisi della sua consistenza e integrità ha consentito di liberarlo dagli elementi in calcestruzzo moderno che lo circondavano e loccasione per confermare le dimensioni del cippo rilevate dallo studioso riminese
Luigi Tonini nel 1864: 2,65 mt. daltezza con una circonferenza, nel punto maggiore, di 0,62 mt., la base quadrangolare ha lati di 0,72/0,74 mt. La pietra con cui è realizzato è quella locale di San Marino, e il suo peso è stimato in poco più di 4 tonnellate; il cippo non presenta segni di iscrizioni.
Il cippo è ora oggetto di interventi di restauro e pulizia; larea in cui è stato collocato sarà sistemata con una siepe di alloro per distaccarlo dallarea a parcheggio pubblico realizzata; una porzione di questa area
archeologica sarà pavimentata con una finitura rustica di pietra frantumata calcarea in analogia della finitura antica della Via Flaminia e vi sarà collocato, affianco ma a debita distanza, un leccio che aiuterà
alla nobilitazione del sito, mentre un pannello informativo, che verrà curato dalla Soprintendenza Archeologica e dal Museo della Città di Rimini, rappresenterà contemporaneamente la descrizione del Cippo e della Via Flaminia ma anche dellimportante area sepolcrale attigua, richiamando i preziosi ritrovamenti archeologici romani dellestate 2011.