Gli omicidi esemplari sono quelli che avvengono nel silenzio. E in questo senso i provvedimenti governativi che uccideranno efficienza amministrativa, livelli di sicurezza, tutela delle eccellenze del territorio riminese sono assolutamente perfetti.
Lallarme del Prefetto Palomba, oltre che condivisibile sino alle virgole, oggi assume venature di disperazione, cui tutti dovremmo responsabilmente sintonizzarci. Ma non sono sicuro che ciò accada. Lesperienza degli ultimi mesi lascia infatti più di un dubbio. Qualche mese fa abbiamo sollevato il tema di come unimprovvisata pseudo-riforma delle provincie (alcune via altre no, silenzio sulle funzioni) potesse in realtà ledere per sempre conquiste riminesi frutto di fatiche decennali e fra queste, in particolare, scalfire i presidi di sicurezza.
Abbiamo rimarcato viceversa la necessità di una riforma complessiva degli assetti e delle funzioni dei diversi livelli dello Stato (enti, agenzie, regioni, provincie). Poche voci- il Prefetto, pochi sindaci, il Presidente della Provincia, alcuni organi dinformazione - si sono inizialmente levate per sollevare perplessità circa un riordino istituzionale che avrebbe portato con sé un arretramento oggettivo dei servizi e dei sensibili livelli di protezione che unarea come la nostra necessita.
Si sono sprecate ironie e silenzi. Siamo stati tacciati di campanilismo. Quasi che la cosa riguardasse solo la carriera e la salvaguardia di poltrone provinciali. Leggere i sempre più disperati appelli del Dottor Palomba è, purtroppo, la risposta più amara alla superficialità di tutti coloro i quali - siano esse forze politiche, associazioni di categoria, associazionismo civico - hanno pensato sino a ieri non è un fatto che mi riguardi o mi cambi lesistenza. Nel caso in cui questo Governo, irresponsabile e cieco nel confondere riformismo e veri e propri killeraggi territoriali, andasse sino in fondo nellattuare senza alcun confronto di merito questo proposito, eccome se cambieranno (in peggio) vita e abitudini dei riminesi!
Mi rivolgo dunque al Parlamento, alle forze sociali e politiche, anche al partito nel quale milito, il PD, affinché non continuino a sottostimare, e così facendo assecondare provvedimenti devastanti nei confronti di un territorio che ha dato e dà tanto, ma fatica ancora ad assumere il ruolo e il peso che gli competono.