Dichiarazione del sindaco di Rimini Andrea Gnassi:

“Capiamo che la campagna elettorale richieda di giocare al rialzo e di puntare sempre al titolo più ad effetto sul giornale, ma quando oggetto della discussione è un asset strategico per l’intero territorio come quello dell’aeroporto internazionale di Rimini, è doveroso da parte di tutti i soggetti coinvolti avere un atteggiamento responsabile.
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Negli ultimi giorni abbiamo avuto esempi di come la campagna elettorale possa degenerare, lasciando spazio a boutade prive di logica e volte solo ad accendere i riflettori sul protagonista di turno. Abbiamo assistito alle solite promesse, eco di quelle già sentite in anni recenti, roboanti e a ridosso delle elezioni. E che non si sono tradotte in nulla di concreto: esemplare la più volte annunciata risoluzione della Bolkeinstein o quella del federalismo demaniale in favore degli enti locali, per non parlare degli annunci e delle performance del ministro del turismo Brambilla. In questa fase però non si può sacrificare anche l’aeroporto nella speranza di guadagnare una manciata di voti.
La rincorsa al consenso a tutti i costi a volte fa perdere di vista l’obiettivo principale: lo sviluppo del territorio. Salvare il “Fellini” non significa appuntarsi una medaglia sul petto, ma creare economia e posti di lavoro, incrementare il turismo e dare opportunità di sviluppo. E’ vero, per uscire dalle sabbie mobili è indispensabile l’intervento dei privati, lo stiamo ripetendo da mesi. Ma dove sono le proposte da parte degli “oppositori” per cercare di trovare i capitali? Certo, è più semplice puntare il dito senza indicare quali siano i percorsi da seguire per cercare insieme di dare al Fellini il carburante che gli serve. Urla, diktat e propaganda non servono. Siamo in una fase di procedura straordinaria che va al di là del tema della governance. Stiamo seguendo un percorso preciso, che deve essere autorizzato e vagliato dal tribunale.
La discussione è talmente annebbiata dalla imminente chiamata al voto, che si è persino arrivati a criticare l’inclusione del nostro scalo nel piano nazionale degli aeroporti predisposto dal ministro Passera. Un obiettivo raggiunto grazie agli sforzi fatti dai soci per dimostrare la validità del progetto aeroporto e grazie alla credibilità che Rimini vanta. Pensavo fosse superfluo, ma a questo punto è d’obbligo sottolineare che il Fellini è stato considerato tra i 31 aeroporti principali del Paese non solo per il flusso dei passeggeri che ha sfiorato il milione, ma soprattutto perché ne sono state riconosciute la potenzialità e la strategicità per l’intero Adriatico. Un risultato che sarebbe stato impossibile da ottenere se i soci – e devo dire ormai tutta la comunità riminese - non avessero fermamente creduto che valeva la pena investire sul Fellini.
Noi ci crediamo ancora e auspichiamo che nessuno adesso faccia passi indietro. Adesso viene il difficile: era facile appoggiare il Fellini quando non c’erano nubi in vista o quando atterravano note compagnie e tutti volevano rivendicarne il merito. E’questo il momento di assumersi le responsabilità. La politica si fa governando anche processi difficili, in campagna elettorale si fa solo propaganda”.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:06