Ad avviso del Comitato si legge nel dispositivo dellIstituto il messaggio evoca immediatamente una violenza subìta e contrasta con il dettato dell'art. 9 del Codice, per il quale la "pubblicità non deve contenere affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale..." Si tratta di una irresponsabile proposizione di un modello di comportamento degradante e lesivo di valori e sentimenti primari.
E' una conferma ha proseguito lassessore Rossi - della necessità di sviluppare e mantenere alta lattenzione verso ogni forma di comunicazione che tende a costruire un senso comune maschilista o con elementi di omofobia e transfobia. Un tema su cui il Comune di Rimini è impegnato approvando lo scorso anno un Protocollo contro la pubblicità sessista e lesiva della dignità dei generi sottoscritto dalle più importanti agenzie pubblicitarie del territorio e dai media, e successivamente firmato da Rimini Fiera.
Con riferimento alla segnalazione in oggetto scrive al Comune di Rimini l'Istituto Autodisciplina Pubblicitaria - desideriamo informare che il Comitato di Controllo, esaminato il messaggio pubblicitario, ha prontamente deliberato di emettere ingiunzione di desistenza per violazione degli artt. 1 Lealtà della comunicazione commerciale 9 Violenza, volgarità, indecenza e 10 Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Pertanto la pubblicità dichiarata non conforme al Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale non dovrà essere più diffusa.