Il 25 novembre del 2012 siamo stati in migliaia, donne e uomini, a camminare uniti per le strade di Rimini, a testimoniare la forza e la voglia di lottare contro quel genere di violenza, la violenza contro le donne, la violenza di genere, che ogni anno richiede un tributo di sangue e di dolore sempre più pesante si legge nellappello alliniziativa, migliaia di persone che ha detto lassessore alle Politiche di genere Nadia Rossi nel presentare questoggi liniziativa che ha il patrocinio di Regione, Provincia, del Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali da allora, durante larco dellanno non ci hanno mai lasciato e che oggi sono qui, insieme per essere protagonisti tutti insieme di questo nuovo momento a significare che unintera comunità è presente su un tema che è di tutti.
La camminata contro la violenza partirà alle 14,30 di domenica 24 novembre dalla sede della Casa delle Donne di piazza Cavour per toccare tutti i borghi della città: borgo San Giuliano, lungo corso dAugusto e via Tiberio; borgo Marina, lungo via Matteotti e via dei Mille; borgo San Giovanni, lungo via Roma e parco Cervi; borgo SantAndrea e da qui in piazza Tre Martiri dove, a conclusione della camminata, si terrà la festa finale con lo spettacolo musicale finale del gruppo Le Raclage e un piccolo ristoro offerto dagli operatori dellassociazione Rimini un mare, del Mercato Coperto e dei Borghi Storici.
La Camminata è confermata anche in caso di maltempo, mentre il momento finale si terrà al Teatro degli Atti di via Cairoli.
APPELLO 25 NOVEMBRE 2013
Il nostro è un tempo veloce: più che passare, ci passa sopra. In questo tempo tutto inizia, e spesso con grande eco, ma è assai poco quel che riesce a continuare nel tempo.
Il 25 novembre del 2012 siamo stati in migliaia, donne e uomini, a camminare uniti per le strade di Rimini, a testimoniare la forza e la voglia di lottare contro quel genere di violenza, la violenza contro le donne, la violenza di genere, che ogni anno richiede un tributo di sangue e di dolore sempre più pesante.
In quel momento ci siamo ritrovate e ritrovati tutti, stretti assieme in un cammino, una festa di corpi liberi di muoversi, di andare avanti, in nome e per conto di altri che non sono liberi di andare in nessun posto.
Corpi che sono fermi, bloccati dal terrore: dal cigolìo di un cancello che si apre, dal rumore di unauto, la sua auto, che si avvicina a casa. Dal tintinnare delle chiavi gettate sul mobile in sala quando ritorna dal lavoro.
Cosè mai, un cancello che si apre, unauto che arriva. Appartengono entrambi al quotidiano, a ciò che neppure si nota. Che la memoria e lattenzione non registrano.
A meno che tu non viva in un paese straniero. Quello dei passi bloccati. Congelati in un fermo immagine che quasi racconta di ingenue certezze infantili, di il mostro non mi vedrà, se non mi muovo e sto buona e zitta. In questo terrificante paese nessun rumore è trascurabile, a nessun particolare quotidiano, per quanto banale, puoi fare labitudine: dietro ogni sguardo, gesto, piatto sbreccato o quadro un po storto può nascondersi lorrore.
E vero che ogni lungo viaggio inizia da un primo passo; ma poi ce ne devessere un secondo, e un terzo, e un quarto e migliaia milioni miliardi di passi, perché il cammino possa continuare. Ecco perché anche questanno siamo qui. A camminare per chi non è libero di farlo. Per chi ci ha lasciato. Per chi è qui che combatte, per chi sta sciogliendo le giunture arrugginite e flettendo le ginocchia per iniziare. Per chi arriverà domani, e avrà già tante orme, le nostre, sulle quali posare il piede ancora un po esitante e incerto.
Siamo qui. Ancora. Buon 25 novembre. Questa volta, 2013.
Si riparte. O meglio..si continua.