500 studenti riminesi incontrano "la banalità del male" della Shoah e il pensiero di Hannah Arendt

Con un gruppo di studenti e studentesse del Liceo Classico “Giulio Cesare” di Rimini e la presenza dell’Assessore Gloria Lisi è partito lunedì 3 marzo il progetto Rapporto sulla banalità del male che fino al mese di aprile coinvolgerà oltre 500 giovani riminesi (Liceo scientifico A. Einstein, Istituto Tecnico per Geometri O. Belluzzi)
Data di pubblicazione

Promosso nell’ambito dell’Attività di Educazione alla Memoria grazie alla partecipazione dall’Assessorato alle Politiche dell’Educazione, Rapporto sulla banalità del male di Sandra Cavallini, attrice teatrale di comprovata esperienza con le migliori compagnie italiane, propone una riflessione sotto forma di conferenza spettacolo sul tema della responsabilità individuale e della libera scelta. Ispirandosi al processo tenutosi tra il 1961 e il 1962 a Gerusalemme contro l’ex SS Adolf Eichmann, gerarca nazista che fu responsabile della deportazione di centinaia di migliaia di ebrei verso i campi della morte, nonché al celebre saggio della Arendt – fra le menti più lucide della filosofia mondiale del Novecento che assistette al processo da inviata per il New Yorker-, la Cavallini indaga il senso politico, e non solo morale, del male e della normalità del lavoro quotidiano che può assumere aspetti di barbarie e responsabilità criminale quando viene sconnesso dalla riflessione critica sulla sua finalità.
Chi è il carnefice? Solo colui che materialmente uccide? (Non ho mai ucciso nessuno e mi sono solo limitato a obbedire agli ordini, ribadì insistentemente Eichmann a sua difesa) Quali sono i livelli di responsabilità di tutti coloro che pensarono il genocidio, lo videro compiersi, lo accettarono come “normale” oppure lo agevolarono col loro silenzio o col loro comportamento? E quali furono i margini di scelta degli uomini e donne comuni sotto la dittatura nazista? Sono alcuni degli interrogativi che coinvolgeranno gli studenti riminesi in un dibattito teso a ripensare in maniera critica anche il presente, sensibilizzandoli alla libera scelta e alla responsabilità civica e morale.

Al progetto è abbinato anche un concorso, al quale le classi coinvolte nell’incontro con la Cavallini potranno partecipare, rielaborando e approfondendo il tema della banalità del male con modalità e linguaggi decisi in autonomia. I tre migliori elaborati, selezionati da un’apposita commissione, verranno premiati al termine dell’anno scolastico con l’assegnazione di premi in denaro.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:04