Il logo Rimini Bio sintetizza la ricerca di un approccio nuovo, moderno e rispettoso, sia nellintervento che nella manutenzione di tutto il patrimonio cittadino. Un processo innovativo teso al risparmio ambientale ed economico, nellottica di attenuare ogni genere di consumo.
Le plance col marchio Rimini Bio accompagnano e promuovono in questa fase il progetto erbeerranti, che riguarda la valorizzazione della vegetazione spontanea cittadina.
Vogliamo uscire dai dogmi decorativi del verde ha detto ha detto il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi che con lAmministratore unico di Anthea Andrea Succi ha definito le coordinate del progetto per abbracciare, sulla scia di esperienze che si stanno affermando in Europa, una via di uguale bellezza e poesia ma meno permeata dal consumo o dalla necessità dintervento invasivo e costante delluomo.
Saranno decine i cartelli di erbeerranti che, rimandando simbolicamente al valore e alla bellezza delle piccole cose, compariranno in diversi spazi urbani della città per evidenziare ai riminesi la vegetazione spontanea indicandone le tipologie. Un patrimonio di grande bellezza che dora in poi non sarà più trattato come un problema ma come un vantaggio, un bene da valorizzare, fatto di natura povera capace di definire in modo naturale linterazione con lhabitat circostante con forme di fioritura e adattamento di grande suggestione.
Il progetto innestato nel più complessivo concetto che motiva Rimini Bio, guarda alla gestione sostenibile del verde urbano - ha spiegato lAmministratore unico di Anthea Andrea Succi e inverte il punto di partenza: non più da modelli ripetitivi di intervento sulle piantumazioni e sulla loro dislocazione, bensì dalla conoscenza diretta del territorio, assecondandone il terreno, la sua composizione, nel rispetto delle piante che spontaneamente nascono e che quindi esprimono la biodiversità del luogo. Interventi che in definitiva ne tutelano pienamente lidentità.
Il progetto sperimentale erbeerranti, cui si affiancherà anche quello relativo a pianteerranti, favorisce una fioritura spontanea primaverile, che può persino sembrare una mancanza di cura, ma che in realtà diventa rispettosa espressione della stagionalità della natura.