V Peep, entro la fine del mese la delibera con i nuovi corrispettivi per il riscatto

 Per i cittadini previste riduzioni fino al 47,8% sulle somme originarie
Data di pubblicazione

L’Amministrazione Comunale, con la delibera 189 del 30 luglio 2013, si è assunta tre impegni nei confronti dei cittadini del V Peep, per affrontare ogni aspetto legato al calcolo dei corrispettivi per la trasformazione del diritto di superficie in piena proprietà e l’eliminazione dei vincoli di alienabilità.

Primo, ci si è assunti l’impegno di dar corso nell’immediato ad un approfondimento delle modalità e i criteri di stima dei valori immobiliari nell'ambito del V Peep, anche con il coinvolgimento dell'Agenzia delle Entrate e di tecnici in rappresentanza dei cittadini coinvolti.

Secondo: l’Amministrazione aveva deciso di richiedere alla Corte dei Conti Emilia-Romagna un nuovo pronunciamento in merito all'applicazione della legge stessa.

Terzo: ci si è assunti l’impegno come richiesto dal Comitato di cercare tutte le strade al fine di riportare i criteri di calcolo almeno ad ante pronuncia della corte dei Conti dell’aprile 2011.

Tre impegni che l’Amministrazione Comunale ha mantenuto. Sul primo impegno è stato infatti istituito subito il tavolo di confronto con il Comitato V Peep, che nel corso degli incontri è stato assistito dai propri legali e solo nelle ultime due sedute da un tecnico. Sul secondo impegno è stato posto il quesito davanti alla Corte dei Conti, che è intervenuta stabilendo la correttezza del metodo applicato dall’Amministrazione.

Sul terzo impegno: il risultato più grande nonché concreto contributo alla soluzione della vicenda con la detrazione del 50%, ottenuta attraverso l’intervento legislativo sollecitato dall’Amministrazione Comunale di Rimini. Un emendamento alla Legge di Stabilità del 2014 che riporta i valori a prima dell’intervento della Corte dei Conti del 2011.

La vicenda V PEEP ha fatto da traino infatti ad una attività politico istituzionale che ha portato alla modifica di una normativa nazionale. Grazie all’emendamento “riminese” si darà la possibilità a tutti i Comuni di ristabilire la parità di trattamento tra chi ha riscattato prima del 2011 e chi l’ha fatto dopo. E’ noto a tutti il contributo e il lavoro del Comune sia nelle relazioni con i Parlamentari locali sia in ambito Anci, per far sì che l’emendamento fosse approvato.

Come già annunciato in Consiglio Comunale, entro il mese di maggio la delibera che assumerà questa nuova indicazione normativa sarà presentata dalla Giunta al Consiglio. Questa delibera servirà non solo al V Peep, ma anche agli altri Peep della città nel caso i cittadini richiedano di diventare pieni proprietari dei propri alloggi.

L’effetto economico dell’applicazione della nuova norma comporterà per i cittadini che volessero liberare i vincoli dai loro alloggi un risparmio da un minimo -34,6% ad un massimo -47,8% sulle somme originarie. Proprio in questo consiste la parità di trattamento tra cittadini che hanno riscattato prima e quelli che vorranno farlo in futuro.

Questi sono gli effetti concreti:

 

Corrispettivo Calcolato

(delibera 122/13)

Corrispettivo da pagare 50%

(con nuova delibera)

Risparmio

 

Tipologia

49.111,31

26.756,63

22.354,68

Casa schiera

28.773,99

16.953,07

11.820,92

Condominio

34.507,44

20.687,14

13.820,30

Condominio

29.426,78

17.250,45

12.176,33

Condominio

 

Le cifre indicate sono comprensive dei maggiori oneri di esproprio.

Il tavolo con il Comitato sta comunque continuando a lavorare. L’obiettivo ora, conquistata la riduzione del 50% e ripristinate quindi per i cittadini le stesse condizioni di riscatto di cui hanno usufruito gli altri PEEP, è quello di meglio individuare il valore venale di partenza, con una soluzione condivisa, ma soprattutto sostenibile, sia dal punto di vista giuridico, sia sotto il profilo della tutela del patrimonio comunale e quindi pubblico, sia coerentemente con quello che fino ad ora è stato fatto e a quello che si farà con gli altri PEEP ai quale si darà la possibilità di riscattare.

Il tavolo con il Comitato è servito inoltre anche per gestire l’iter giudiziario, la vera nota dolente di tutta la questione. Purtroppo infatti dalle aule giudiziarie non è venuto alcun contributo alla soluzione della vicenda. Il TAR si è dichiarato incompetente; il consiglio di Stato (anche se solo per la fase cautelare) ha confermato il giudizio del TAR. La formula usata “assenza di fumus” fa presagire che anche nel merito il Consiglio di Stato confermerà l’incompetenza del TAR. Non a caso il Comitato sta decidendo di andare in Cassazione per la definitiva “attribuzione”. Il paradosso, sia per l’Amministrazione sia per i cittadini, è che dopo tanti giudici e tante udienze, non si è fatto un passo avanti nel merito, ma si saprà solo quale tribunale dovrà occuparsi del caso. Di fatto, gli unici risultati concreti per abbassare pagamenti e oneri fin qui raggiunti sono conseguenza dell’iniziativa promossa dal Comune.

Per quanto riguarda invece il recupero dei maggiori oneri di esproprio, si è costretti a ribadire che c’è un obbligo di Legge nel recuperare tali somme. Ad oggi, in relazione alla decorrenza dei termini di prescrizione, si sottolinea che sono somme che l’Amministrazione ha già speso e che, come successo per gli altri PEEP, deve recuperare. Pertanto, se ciò non avvenisse, si configurerebbe il danno erariale.

Va precisato che come per tutti gli altri PEEP, le somme spese dall’Amministrazione hanno consentito lo sviluppo di politiche abitative che hanno dato a migliaia di riminesi la possibilità di essere proprietari della loro prima casa, in diverse zone e quartieri della città.

Per questo motivo, a fronte della sentenza del Consiglio di Stato che non ha sospeso l’efficacia degli atti, gli uffici hanno autonomamente riattivato l’iter.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:03