Omaggio a Elio Pagliarani: tre eventi un unico ricordo

Tre eventi, tre iniziative per un omaggio a Elio Pagliarani, il poeta riminese scomparso nel 2012 che a Rimini, dove nacque nel ’27, e a Viserba dove visse ha legato una parte importante della propria vita
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"Un poeta"
Un personaggio – ha ricordato l’assessore ai Servizi del cittadino Irina Imola – forse poco conosciuto nella nostra città al quale, con questa serie d’iniziative, vogliamo restituire i meriti e il ruolo fondamentale che ha nella letteratura. Elio Pagliarani, indubbio protagonista della scena letteraria del secondo Novecento, ha saputo attraverso la sua sperimentazione linguistica recuperare le sue e le nostre radici, precorrendo i tempi, mettendo in versi un’umanità subalterna straziata dalla massificazione che già a fine anni ’50 egli intravvedeva.”
“Per aver dato voce memorabile – si legge infatti nella motivazione con cui nel 1995 Elio Pagliarani fu insignito del Sigismondo d’oro - più di ogni altro poeta italiano del dopoguerra, al disagio della civiltà industriale.

Sarà la lettura de “La ragazza Carla”, domenica 18 maggio alle ore 18.30 sulla spiaggia davanti Pensione Villa Manzi in Via Toscanelli 21 a Rivabella, parte del ciclo d’eventi Riverside ad aprire l’omaggio con la lettura del capolavoro di Elio Pagliarani, con Sonia Bergamasco e musiche originali eseguite dal vivo di Teho Teardo, guest Joe Lally (Fugazi).
“Un lavoro ideato e messo in scena a poche settimane dalla scomparsa nel 2012 in “Assalti al Cuore”– ha ricordato Simone Bruscia che del festival di musica e letteratura è il direttore artistico – a poche settimane dalla scomparsa del grande poeta fondatore del Gruppo 63, con una lettura-concerto con cui abbiamo inteso celebrare l’opera straordinaria di uno sperimentatore acuto, la cui poesia è stata definita dal critico e studioso della neoavanguardia, Fausto Curi, “un vero teatro di parole, lo spettacolo verbale di certi pezzi della società italiana alla fine del Novecento”.

In un’area tra Viale Giuseppe Mazzini e Viale Porto Palos, venerdì 30 maggio alle ore 12 verrà invece intitolato al poeta un percorso pedonale con una cerimonia a cui parteciperà, oltre all’assessore Irina Imola, la moglie Maria Concetta Petrollo scrittrice e direttrice di importanti Biblioteche.
Un percorso pedonale, quello che sarà intitolato a Pagliarani, parallelo a viale Bologna e viale Gaetano Genghini, molto prossimo alla zona dove il poeta ha vissuto negli anni giovanili e dove ancora vi si recava in vacanza con la famiglia. Un luogo dove molto vivo è il ricordo della presenza e delle passeggiate del Poeta verso il mare.

Un pensiero e un omaggio che sarà ripreso il giorno dopo, sabato 31 maggio, quando al Liceo “A. Serpieri” di Viserba si terrà la cerimonia d’ intitolazione della biblioteca scolastica a Elio Pagliarani: “Elio Pagliarani: un serpierino straordinario” – Percorso grafico-poetico - Elaborazioni visive, installazioni e letture, a cui parteciperanno studenti, docenti, genitori, rappresentanti di Istituzioni locali e Ufficio Scolastico Territoriale, Irina Imola, Assessore ai Servizi Generali e la moglie Maria Concetta Petrollo.

BIOGRAFIA DI ELIO PAGLIARANI
 
 Elio Pagliarani è nato nel 1927 a Viserba da famiglia operaia. Il padre carrettiere, poi vetturino, la madre giovanissima operaia in una corderia.  Ha frequentato le scuole elementari a Viserba, medie e liceo scientifico a Rimini. Pur  essendo vissuto fino ad allora in Romagna, la sua giovanile educazione “padana come  apprendimento sentimentale” si completa però a Milano dove si trasferisce a 18 anni.   Dopo la laurea insegna in alcune scuole private e serali. Nel 1956 diventa redattore  dell'”Avanti!” nella sede di Milano e poi in quella di Roma, dove si trasferisce all'inizio  degli anni Sessanta.  Lasciato l'”Avanti!” alla fine del 1961 collabora a varie riviste letterarie come  “Nuova Corrente”, “Nuovi argomenti”, “Il Verri”, “Quindici”, ecc. 

 La sua prima raccolta “Cronache ed altre poesie” esce nel 1954, seguita nel 1959 da “Inventario privato”. Tipico rappresentante della Neoavanguardia è presente nell'antologia I
Novissimi (1961) e fa parte del Gruppo '63 (Anceschi, Eco, Sanguineti, Manganelli, ecc.).  La ricerca poetica di Pagliarani trova in quegli anni terreno assai fertile nella protesta
populistica del neorealismo del tempo, e i suoi versi spaziano nel tempo del tessuto sociale  della grande città industriale (Milano) dove i protagonisti sono gli operai, i camionisti, i
manovali, le domestiche, le dattilografe, le commesse.  Nel 1960 esce il poemetto “La ragazza Carla” che assicurerà a Pagliarani la  definitiva presenza nella storia della poesia italiana di quest'ultimo mezzo secolo. Alla sua uscita, il poemetto viene accolto infatti con grande interesse dalla critica, quella più avvertita e sensibile ai mutamenti del linguaggio poetico a cui Pagliarani darà una voce nuova.  “Di questa generazione – così scriveva Umberto Eco – Elio Pagliarani è ormai uno dei giovani maestri, e la sua “Ragazza Carla” è ormai un classico della giovane poesia italiana”. 

 La continua ricerca di Pagliarani tenterà poi le vie sperimentali, specie sul linguaggio, a partire dal successivo “Lezioni di Fisica” (1964) con il quale “si riallaccia a quel lavoro di contestazione e rottura del diaframma tra lingua comune e lingua letteraria che risale al Pascoli”.  Il viaggio esplorativo di Pagliarani continuerà con altre opere successive fra le quali lo stesso poeta cita “Esercizi platonici” (1958) sperando “di aver conseguito qualche momento aereo, di leggerezza ...”, per finire con quello che considera forse il suo “blasone”, e cioè gli “Epigrammi” del 1987 e quelli ultimi del 1988.

 A Elio Pagliarani è andato il Premio Viareggio Poesia 1995.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:03