Dai numeri provinciali, diffusi periodicamente da Infocamere Movimprese, emerge un calo delle imprese cessate, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno: si passa dalle 441 del periodo gennaio/giugno 2014 alle 552 del secondo trimestre 2013 (-111). Un dato positivo affievolito però dal contemporaneo calo delle nuove iscrizioni: dalle 763 del periodo gennaio/giugno del
Resta invece fortemente negativo il saldo complessivo, con 758 imprese in meno nel corso degli ultimi dodici mesi: se nel secondo semestre del 2013 erano 35.838 le imprese attive, a giugno 2014 il dato si è fermato a 35.080.
A gravare sul bilancio è ancora una volta il settore delledilizia (che comprende costruzioni, ingegneria civile e lavori di costruzione specializzati): sono state 85 le imprese cessate nel secondo semestre 2014, numero in calo rispetto alle 100 chiuse nello stesso periodo del 2013. Il dato finale parla di 192 imprese attive in meno (da 5.530 di gen/giu
Continua invece il trend positivo del settore alloggi e ristorazione, che fa registrare un aumento di imprese attive (da
1 gennaio/30 giugno 2013: attive 35.838 iscritte 763 cessate 552
1 gennaio/30 giugno 2014: attive 35.080 iscritte 660 cessate 441
I dati che emergono dallo studio di Infocamere Movimprese confermano la sofferenza delleconomia italiana, territorio riminese compreso sottolinea lassessore alle attività economiche del Comune di Rimini Jamil Sadegholvaad I tanti segni meno sono contrastati da pochi segni più, come quello che riguarda il settore, importante per il nostro territorio, degli alloggi e della ristorazione. Ci sono però altri dati settoriali che dimostrano come, a fronte di una crisi che non accenna ad allentare la sua morsa, Rimini sappia comunque reagire e trovare il modo per rimettersi in carreggiata.
Sul fronte del commercio, infatti, dal 2011 al 2013 sul territorio del Comune di Rimini sono aumentati in termini assoluti sia gli esercizi di vicinato, ovvero gli esercizi commerciali fino a 250 mq, sia le medie e grandi strutture di vendita. I negozi di alimentari e affini sono passati dai 781 nel