A 34 anni dalla strage che ha sconvolto la città di Bologna e l'Italia intera ha detto lassessore Nadia Rossi - voglio rivolgere il mio pensiero affettuoso ai familiari delle 85 vittime e ai tanti feriti di quel terribile attentato terroristico. Voglio poi ricordare con affetto, in particolare, la giovane studentessa riminese Flavia Casadei.
Ricordare sempre, con forza e con dolore, non è solo doveroso omaggio alle vittime, ma significa lottare contro l'oblio, trasmettere ai giovani la memoria dei fatti.
Molti errori, negli anni, sono stati compiuti; vi sono stati depistaggi e ritardi nella ricostruzione degli eventi e ciò ha portato anche ad una progressiva sfiducia verso le istituzioni.
Ora, come dice il manifesto commemorativo di quest' anno Le vecchie coperture sono cadute. Si aprono gli archivi segreti della Repubblica. I mandanti avranno un volto. I responsabili politici dovranno spiegare l'omertà".
Si sono aperti gli archivi, finalmente, ma noi ci uniamo alla richiesta del Presidente della Associazione dei familiari delle vittime affinchè non ci siano persone coinvolte nei depistaggi, ad ogni livello, a poter gestire questa operazione di trasparenza.
Una democrazia vera non può più permettersi - in nome della ragion di stato di nascondere la verità su tanti fatti orrendi, da piazza Fontana sino a Bologna, passando per piazza della Loggia.
In questi 34 anni la forza e la determinazione dei familiari delle vittime ha continuato a trasmettere a tutti un messaggio chiaro: non esiste ragione che possa essere anteposta al diritto alla vita e alla giustizia dei cittadini: per questo lo Stato deve garantire ogni sforzo per contribuire alla definizione di un quadro storico ancor più completo di quello che abbiamo ora; e questo ancor più se pensiamo che emergono, periodicamente, suggestive teorie l' ultima archiviata proprio ieri dai giudici di Bologna - che vorrebbero riscrivere i fatti, i mandanti e gli esecutori.
Dalle ricostruzioni storiche svolte anche dall' autorità giudiziaria noi sappiamo chi sono i mandanti e quali le responsabilità politiche, ma vogliamo sapere ogni cosa. Ci uniremo sempre, alle richieste di trasparenza e di certezze sui risarcimenti fatte dai familiari delle vittime.
Il Comune di Rimini ha cercato anche recentemente di contribuire a questo lavoro che stanno facendo le associazioni: abbiamo collaborato lo scorso anno alla mostra Bologna e gli anni delle stragi e l' abbiamo ospitata.
Ecco, in questo giorno triste, ma anche di consapevolezza democratica, credo di poter dire che con un ultimo sforzo potremo arrivare ad una verità completa sui fatti; una verità che possa finalmente dare pace ai familiari ed alle cittadine e cittadini di questo paese. Pace ma nessun oblìo.
Oltre allassessore Rossi sono intervenuti Don Raffaele Masi, parroco di Cristo re e ling. Silvio Damagini responsabile Officina manutenzione ciclica di Trenitalia.