Grazie ai dissuasori che oggi ne impediscono sosta, posizionati davanti alla facciata prima della sospensione dei lavori per la pausa di ferragosto, diventa godibile la vista del palazzo settecentesco appartenuto a una delle più importanti famiglie nobiliari della città come i marchesi Diotallevi, oggetto di un intervento di restauro funzionale negli anni settanta che permise di rinvenire, a pochi passi dal foro e dal teatro, una domus romana e recuperare i suoi straordinari tesori come il mosaico noto per la scena con lingresso di navi in porto, la prima fotografia del porto della città, tra i pezzi più pregiati esposti nellala archeologica del Museo della Città.
Sono i primi risultati che si evidenziano man a mano che uno dopo laltro si concludono gli interventi di riqualificazione delle vie che gravitano attorno al Centro storico denominato Anello delle nuove piazze. Un intervento coordinato, caratterizzato generalmente per limpiego di conglomerato bituminoso rosso e la realizzazione di banchine stradali in conci di selce, da 4 milioni e mezzo di euro che in due anni vedrà la riqualificazione di 24 tra vie e piazze del centro storico cittadino.
Palazzo Diotallevi e via Tempio Malatestiano, ma anche il fianco della chiesa di SantAgostino, contenitore prezioso degli affreschi trecenteschi di scuola riminese, oggi libero dalle auto dopo lintervento su via Sigismondo racconta la bellezza delle proprie forme architettoniche, come pure la piazzetta di San Bernardino e la sua chiesa barocca. Una piazzetta, realizzata tutta in concio di selce del Marecchia e attrezzata dai nuovi arredi urbani, difesa anchessa da dissuasori contro la sosta e anche per questo da subito frequentata e amata da tanti riminesi.