Commento dell'Assessore al Bilancio Gian Luca Brasini

Sulla “mappa dei tagli” ai Comuni sul Sole 24 ore
Data di pubblicazione

“Dalla manovra Tremonti al decreto Renzi, il Comune di Rimini ha subìto un taglio di trasferimenti statali del 47% rispetto al 2010, un punto in percentuale in più rispetto alla media dei capoluoghi italiani. La stima del Centro Studi Sintesi riportato questa mattina sulle colonne del ‘Sole 24 ore’ e che si concentra sugli effetti delle ultime quattro manovre finanziarie sulle casse comunali dal 2011 al 2014, rende bene l’idea di quello che gli amministratori locali da anni si ostinano a ribadire, talvolta finendo per essere persino additati di fare ridondanti piagnistei. Niente di nuovo o di inedito, purtroppo. Ma qualche riflessione va comunque fatta.

Questi numeri si traducono per il Comune di Rimini in 17,7 milioni di tagli riferiti alle quattro manovre, a cui vanno aggiunti i tagli “occulti” derivanti dalle minori restituzioni di risorse che lo Stato trattiene dal gettito IMU. Tagli che sono destinati ad essere nuovamente aggiornati al rialzo, con la prospettiva di nuove ‘sforbiciate’ in arrivo da Roma, che metteranno gli enti locali ancora più alle strette, spingendo ad equilibrismi arditi che hanno poco a che fare con l’essere “virtuosi” e rendendo quindi sempre più difficile da raggiungere l’obiettivo di far quadrare i conti senza rinunciare a garantire i servizi essenziali ai cittadini. Bilancio alla mano, possiamo dire finora di essere riusciti a mantenere la rotta, facendo leva su tutti gli strumenti a disposizione e che parte ovviamente da una spending review oculata. Il punto fermo della nostra politica di bilancio è stata e continua ad essere l’estinzione del debito: da luglio 2011 a fine 2014 saranno oltre 38 i milioni di debito abbattuti. Un andamento che ha consentito dare nuovo ossigeno alle finanze comunali, aprendo anche nuovi spazi per investimenti strategici per la città. Un altro passaggio necessario per attutire l’impatto dei tagli statali sulle risorse comunali è stata la progressiva riduzione della spesa corrente, operazione che spesso viene demagogicamente chiamata ‘lotta agli sprechi’, ma che in realtà è un’operazione chirurgica su ogni voce in uscita. Solo nel 2014 la spesa corrente calerà di 1.733.246 rispetto al 2013, senza intaccare il capitolo welfare. Tra gli interventi più importanti la riorganizzazione della struttura comunale, con una riduzione del numero dei dirigenti (da 30 del 2010 ai 20 del 2013), con un taglio di spesa del 45%, pari a circa due milioni di euro (da 4,2 mln a 2,3).

Non da ultimo, si è intervenuto sul capitolo Rimini Holding, il contenitore delle partecipate del Comune di Rimini, su cui stiamo lavorando in maniera capillare. Abbiamo indicato una linea per le società partecipate dell’Amministrazione che, pur nella loro autonomia, stanno procedendo con la riduzione dei componenti e dei costi dei cda. Un lavoro che sta portando anche all’estinzione della linea di credito aperta e quindi ad un risanamento della situazione finanziaria complessiva della Holding.

Il Comune di Rimini, come la grande maggioranza dei comuni italiani, si è quindi rimboccato le maniche e sta contribuendo a risanare i conti dello Stato. Un paradosso, se si pensa allo sbandierato obiettivo di qualche anno fa, di andare verso ad un sempre maggiore federalismo fiscale dei Comuni. Al momento però il contesto presenta enti locali che riducono il proprio debito, al cospetto di uno Stato che non è in grado di fare altrettanto”.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:02