Il suggestivo incrocio tra due mondi- quello immaginifico di Federico Fellini e quello rombante dellastro del motociclismo internazionale- è avvenuto oggi, proprio in quel di Corpolò in occasione dellinaugurazione della stazione di servizio Repsol.
In Amarcord, film premiato con lOscar nel 1974 e tra i capolavori del regista riminese, cè una sequenza rimasta memorabile: il pittoresco motociclista di Corpolò, detto Scureza, che sfreccia in sella alla sua moto nella piazza centrale e nella palata del porto di Rimini, accolto con ammirazione dai riminesi, incantanti dal suono del motore e travolti dalla ventata di modernità e energia portata dal leggendario Scureza. Una suggestione che lAmministrazione comunale ha voluto ricreare in occasione della visita di Marquez alla stazione di servizio Repsol, ubicata nella frazione di Corpolò. Oggi Scureza - in sella a una moto simile alla Guzzi Sport 15 del 1936 - 500cc, modello effettivamente appartenuto alla persona realmente esistita di Corpolò da cui Fellini ha tratto spunto per il suo personaggio - ha consegnato al giovane campione una particolare immagine realizzata dal fotografo Tino Martino che ritrae il campione spagnolo in una spettacolare immagine di corsa. Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e Scureza hanno consegnato a Marquez la foto per farla autografare e per certificarla come foto vincitrice del premio per lo scatto più fortunato tra quelli in mostra alla Far nellambito della mostra Racing shot.
Rimini è terra di motori ed è la patria di Federico Fellini, che ha celebrato la città, i caratteri della sua gente e il suo territorio fissandoli in sequenze memorabili che ormai tutto il mondo conosce sottolinea il sindaco di Rimini Andrea Gnassi Identità e talento: il fatto di trovarci oggi proprio a Corpolò, da dove proviene il celebre personaggio-motociclista felliniano, alla presenza del campione del mondo della MotoGp, non poteva non essere in qualche modo celebrato. Lo abbiamo voluto fare alla nostra maniera, con ironia e leggerezza, sapendo bene che proprio ironia e leggerezza, insieme allidentità e alla valorizzazione dei nostri talenti, sono le chiavi per aprire le porte dello sviluppo e della contemporaneità. In un mondo che cambia e senza risorse, il migliore investimento è valorizzare ciò che hai: Rimini non perde loccasione di promuoversi con il suo modo di essere.
Il premio alla foto più fortunata
La foto di Tino Martino autografata oggi da Marc Marquez è uno dei 28 scatti esposti in questi giorni alla Far di Rimini nellambito della mostra di Racing shot, la mostra fotografica internazionale curata da Gigi Soldano in corso alla Far che raccoglie gli scatti realizzati dai migliori fotografi dei cinque continenti accreditati alla sala stampa MotoGP. Una mostra che già lanno prossimo diventerà un vero e proprio premio internazionale, dedicato allo scatto più bello realizzato durante i Gran Premi che si svolgono sui circuiti di tutto il mondo. In attesa dellistituzione dellinternational award, questanno i promotori della mostra, Gigi Soldano e Aldo Drudi, hanno deciso di dedicare un simpatico riconoscimento allautore della foto più fortunata, realizzata appunto dal fotografo Tino Martino, che ha immortalato il campione del mondo in carica della MotoGp Marc Marquez nellistante in cui stava per cadere dalla sua Honda, che è poi riuscito a rialzare. Il vincitore del premio (ribattezzato con un colorito modo di dire dialettale a indicare laiuto della dea bendata) sarà omaggiato domani, giovedì 11 settembre, dalle 18 insieme ai colleghi fotografi che hanno partecipato alla mostra con i loro scatti e che saranno presenti alla Far.
Questi gli autori delle foto in mostra alla Far: Fermino Fraternali, Kirn Friedemann, Carlo Gambini, Luca Gambuti, Marco Guidetti, Henk Keulemans, Nicoletta Kovacs, Mirco Lazzari, Tino Martino, Jan Museau, Giorgio Neyroz, Andrew Northcott, Jaime Olivares, Kidachi Osamu, Marc Robinot, Endo Satoshi, Bruno Silveri, Gigi Soldano, Diego Sperani, Lukasz Swiderek, Hidenobu Takeuchi, Takanao Tsubouchi, Friedrich Weisse, Andrew Wheeler.
La mostra Racing shot così come Il colore del motomondiale, con le MotoGp e i sessanta caschi indossati dai campioni e realizzati da Aldo Drudi, saranno visitabili fino a domenica 14 settembre. (FAR FABBRICA ARTE RIMINI PIAZZA CAVOUR - ORARIO 10 13 / 16 23. Ingresso libero).
Domani sera la proiezione di Morbidelli storie di uomini e di moto veloci
Il programma di iniziative legate al mondo dei motori propone anche la proiezione, giovedì 11 settembre al Teatro degli Atti di Rimini, del documentario Morbidelli storie di uomini e di moto veloci, film del giornalista sammarinese Jeffrey Zani, che celebra la storia della Morbidelli, casa di Pesaro che negli anni Settanta vinse 4 titoli mondiali contro i colossi del motociclismo giapponese. Una storia che vide protagonista anche un riminese, Pier Paolo Bianchi, vincitore di due titoli iridati nel 1976 e 1977, nella classe 125 e che sarà presente alla proiezione.
La scheda - Scureza di Corpolò
La Gradisca, la Volpina, Giudizio, la Tabaccaia, il Pataca, lo zio Teo, il cieco di Cantarel, lAvvocato: figure entrate nel mito che compongono la galleria di personaggi strampalati di Amarcord. Assieme a loro, anche il motociclista che sfreccia per la città, apparendo allimprovviso, e altrettanto improvvisamente scomparendo, in quattro scene del film. È Scurèza, Scurèza di Corpolò. Indossa una bislacca tuta di pelle, gli occhialoni e il berretto con la visiera voltata indietro; lo annuncia il fracasso d'inferno del bolide che cavalca. Piegato sul manubrio, piomba, tra gli applausi e le urla dei compaesani, sulla piazza nella notte della fogarazza: passa in mezzo alle braci, accelera sollevando tizzoni accessi e fa stridere le gomme sul selciato; percorre, a tutta birra, il molo deserto e inchioda a un passo dallo strapiombo sul mare, per poi tornare indietro zigzagando e perdersi nel cuore della città: nessuno lo vede e lo applaude, ma è ugualmente contento; viene ancora giù per il Corso e poi lo risale e fila via inghiottito dal buio; e infine saetta lungo la pista scavata, come un enorme labirinto, in mezzo al nevone che ha sommerso la città e la sua piazza.